Congiuntura & Pubblicità i dati di settembre 2016

Lo scenario dell’economia italiana è disegnato dalle prospettive tracciate dall’Istat per il 2016 e il 2017; prospettive che vedono un aumento del PIL nella misura del +0,8% per il 2016 e del +0,9% per il 2017. Si tratta evidentemente di valori alquanto modesti che trovano giustificazione negli altrettanto modesti andamenti dei settori economici presi nel loro complesso.

  L’Istat ha inoltre precisato come le previste variazioni di PIL costituiscano la risultante fra l’aumento della domanda interna e la lieve contrazione della domanda estera e delle scorte, mentre il tasso di disoccupazione migliorerebbe soltanto di qualche decimale di punto nel biennio 2016-17.

  In consonanza con lo scenario dianzi descritto si posizionano i dati di settembre che, infatti, segnalano il clima d’incertezza dell’economia nazionale, per la quale gli indici anticipatori non rilevano prospettive di accelerazione (mentre invece ne rilevano per la zona UE e per gli USA).

  In particolare la produzione industriale procede a piccoli passi prospettando la chiusura d’anno in territorio positivo ma con valori assai contenuti. Pure a piccoli passi procede l’aggregato dei beni di consumo il cui ingresso in territorio positivo entro l’anno si prospetta arduo. Nessuna novità emerge dal settore dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali che sono in costante flessione.

  E’ in sofferenza il fatturato dell’industria soprattutto a causa del clima riflessivo del mercato interno mentre il mercato estero procede più speditamente. Tuttavia il cumulato complessivo si colloca in area negativa, più per demerito del mercato interno che del mercato estero.

  Andamento positivo presentano invece gli ordinativi per merito prevalente del mercato interno. Tuttavia il bilancio dei primi nove mesi può chiudere in territorio positivo , sia pure con modesti valori, grazie al determinante apporto del mercato estero.

  Le vendite al dettaglio proseguono secondo la loro tendenza riflessiva il cui demerito prevalente va ascritto alla distribuzione tradizionale nonché ai prodotti non alimentari. Tuttavia il cumulato complessivo dei primi nove mesi del corrente anno pareggia quello dell’anno passato.

  L’industria delle costruzioni migliora lentamente tanto che il suo andamento pare non consentirle il recupero della lieve distanza che la separa ancora dal territorio positivo.

  Moderatamente favorevoli sono i risultati delle attività di esportazione: ciò per merito sia dei mercati UE sia di quelli extra UE. Non altrettanto si può affermare dei risultati delle importazioni che palesano un vistoso arretramento per demerito quasi esclusivo dei mercati extra-UE. Ne guadagna quindi in misura confortante il saldo commerciale dei primi nove mesi dell’anno.

  Sul fronte dell’inflazione si riscontra un ritorno dei tassi negativi che vanificano così gli auspici degli economisti. Il tasso di disoccupazione generale sale lievemente mentre quello giovanile scende in misura più marcata.

  In lieve aumento è l’indice delle retribuzioni, mentre il clima di fiducia dei consumatori segna un lieve arretramento al contrario del clima di fiducia delle imprese che presenta un modesto incremento, con la sola eccezione del settore del commercio che è in contrazione.

  Gli investimenti pubblicitari confermano gli arretramenti del bimestre precedente essendo venuto meno il forte sostegno degli eventi sportivi internazionali ormai conclusi. Tuttavia, ciò non impedirebbe al bilancio del 2016 di chiudere con un buon vantaggio sull’anno precedente.
Segue ora un’analisi settoriale i cui tratti hanno disegnato lo scenario sopra esposto.

  La produzione industriale di settembre ha presentato una variazione positiva del +1,8% che sembra promettere una tendenza positiva anche se timida e contenuta. Tutti i comparti palesano un lieve accrescimento, eccezion fatta dei beni di consumo durevole che invece palesano un -2,6%.

  Il cumulato gennaio-settembre della produzione industriale si è portano al +1,1% dal +0,9% del cumulato di agosto, alleggerendo sia le posizioni negative (beni di consumo non durevole, energia), sia quelle positive (beni intermedi, beni strumentali, beni di consumo durevole).

  Migliorano relativamente le stime previsive sia del totale della produzione totale che si porta al +0,7% (era al +0,6% di agosto), sia della produzione dei beni di consumo che si porta al -0,3% (era a -0,6% di agosto). Sono in armonia con le stime previsive le variazioni acquisite: +0,8% per la produzione totale e -0,2% per la produzione dei beni di consumo.

Le pagine iniziali sono destinate al lettore frettoloso poiché riportano in estrema sintesi quanto dettagliatamente esposto nel completo rapporto delle pagine successive.

 

  Continua il clima riflessivo dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali. Infatti le variazioni tendenziali del mese di settembre segnano un -0,7%, quale media fra il -0,8% del mercato interno e del -0,5% del mercato estero. Tuttavia il cumulato dei primi nove mesi del 2016 si è migliorato portandosi al -2,0% (era -2,8% in agosto), risultante fra il -2,8% del mercato interno e il -1,4% del mercato estero.

  Il fatturato dell’industria nel mese di settembre migliora pur rimanendo in area negativa (-0,3%). Ciò è per demerito del mercato interno (-1,3%) contro l’apporto positivo del mercato estero (+1,8%). Il cumulato del fatturato dei primi nove mesi rimane, come il precedente, a -1,2%, quale media fra il -1,3% del mercato interno e il -0,8% del mercato estero.

  Gli ordinativi dell’industria anche a settembre palesano una variazione positiva (+2,6%) risultante fra il +3,0% del mercato interno e il +2,0% del mercato estero. Detta variazione ha consentito al cumulato gennaio-settembre di chiudere a +1,1% (quello precedente era -1,1%) quale risultante fra il -3,4% del mercato interno e il +2,2% del mercato estero.

  Il settore delle costruzioni si è lasciato alle spalle il fortunato mese di agosto (+4,4%) per proseguire a settembre in territorio negativo (-1,1%). Il cumulato gennaio-settembre è al -0,2% che pare voler confermare la tendenza verso il conseguimento della parità entro fine anno.

  Anche nel mese di settembre le esportazioni si sono proposte positivamente (ma meno che in agosto) con un incremento del +3,1%, diviso quasi equamente fra i mercati UE e i mercati extra UE. Il cumulato gennaio-settembre si è portato al +0,5% (era a -0,1% il cumulato di agosto) quale media fra il +2,9% dei Paesi UE ed -2.5% dei Paesi extra UE.

  L’import ha invece subito un vero e proprio tracollo perché a settembre è sceso al -2,7% (dal +9,4% di agosto), per colpa esclusiva delle importazioni dai paesi extra UE (-8,7%). Tuttavia il cumulato gennaio-settembre ha potuto chiudere – sia pur di poco – in area positiva con +0,6%, dovuto più ai mercati UE (+0,8%) che a quelli extra UE (+0,2%).

  L’avanzo commerciale dei primi nove mesi dell’anno è salito a +37,3 miliardi che, al netto dei prodotti energetici, raggiunge i +56,2 miliardi.

  Il tasso di disoccupazione generale a settembre (dopo lo stallo di agosto a 11,4%), è salito a 11,7%. Il tasso di disoccupazione giovanile invece continua a scendere toccando il 37,1% a settembre, lasciandosi alle spalle il 38,8% di agosto e il 39,1% di luglio.

  Prosegue anche in settembre la sofferenza delle vendite al dettaglio con -1,4%, media fra il -0,2% della distribuzione moderna e il -2,5% di quella tradizionale; nonché fra il -1,3% dei prodotti alimentari ed il -1,6% dei prodotti non alimentari. Il cumulato dei primi nove mesi presenta complessivamente un’invarianza, risultante fra il +0,5% della distribuzione moderna e il -0,5% di quella tradizionale; nonché fra il +0,1% degli alimentari e il -0,1% dei non alimentari.

  Il tasso d’inflazione, che ad agosto era entrato in territorio positivo con un+0,1%, a settembre è tornato nuovamente in territorio negativo con un -0,2%. L’arretramento è dovuto principalmente alla marcata flessione dei prezzi degli energetici, soprattutto di quelli regolamentati.

  Con la nuova flessione di settembre (-1,4%), che segue quella di agosto (-2,1%), sembra conclusa la marcia trionfale degli investimenti pubblicitari in precedenza sostenuti dai noti eventi sportivi internazionali ormai archiviati. Tutti i media sono in flessione, fatta eccezione di TV, di TVSat e delle Affissioni, che conservano ancora il segno positivo.

  La contrazione di settembre ha inciso sul cumulato dei primi nove mesi sceso al+4,9% (dal +6,0% di agosto e dal +6,4% di luglio). Ne ha risentito la generalità dei media molti dei quali permangono in area positiva, mentre altri (Quotidiani, Periodici, Cinema) scendono in area negativa.

  Le stime previsive circa il rapporto 2016/2015 degli investimenti pubblicitari permangono in flessione scendendo al +3,8%, dal +4,3% di agosto e dal +4,7% di luglio. Sembra lecito prevedere ulteriori arretramenti per i rimanenti tre mesi che, ad ogni buon conto, lascerebbero in territorio positivo il saldo finale. Le differenze acquisite sembrano confermare le stime previsive, poiché a settembre scendono al +3,4%, dal +3,6% di agosto e dal +3,7% di luglio.

  Il clima di fiducia dei consumatori diminuisce lievemente anche se peggiora la componente personale ed economica, mentre il clima futuro migliora per il secondo mese consecutivo.

  Il clima di fiducia delle imprese registra un miglioramento in tutti i settori, fatta eccezione di quello del commercio. Il miglioramento tuttavia è più contenuto per le imprese manifatturiere e per il settore delle costruzioni.

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