Search Engine Optimization SEO (Parte 3)

Piccole lezioni (un pò irriverenti) per tenersi a galla. Parte 38.

La popolarità nei motori di ricerca è molto importante

Scoprimao cosa sono le penalizzazioni e i ban nel SEO
Scopriamo cosa sono le penalizzazioni e i ban nel SEO

Si può aumentare la popolarità anche acquistando link, anche se non è una tecnica molto consigliabile perché Google applica delle penalizzazioni in particolare a quei siti che li vendono. Se proprio decidiamo di acquistarli è bene rispettare delle regole.Non comprare link per poco tempo. Non è positivo comprare link per un mese per poi lasciarli scadere. Il loro valore aumenta con l’aumentare della permanenza sulla pagina.

Non comprare link che prevedono l’inserimento in una lista di altri link, ma comprare una pagina aggiuntiva che preveda l’inserimento di un articolo interessante per gli utenti di quel sito.

Usare per ogni link un testo differente (anchor text). Non valutare le pagine del sito che ci ospita dal suo PageRank (valore che Google assegna alle pagine)

Non comprare link da siti non in tema con il nostro.Comprare link da siti in cui questa pratica è attiva da poco o viene proposta a pochi.Controllare i link degli altri siti, a quei link i motori di ricerca assoceranno il nostro.

Assicurarsi che nessuno dei siti già presenti adotti tecniche di spam.

Assicurasci che il sito che ci ospita sia ben posizionato per le parole chiavi che ci interessano.

Aumentiamo ancora la nostra popolarità inserendo i nostri link e mettendoli a disposizione degli utenti nei Social Bookmarking, ovvero siti che mettono a disposizione la possibilità di pubblicare i nostri Url da condividere.

Anche gli RSS sono utili ad aumentare la popolarità, questo servizio di aggiornamento delle news invia link agli utenti che quindi diventano essi stessi generatori di backlink.

Partecipare alle attività nei blog, nei forum e nelle community, con dei commenti, inserendo i nostri link ci concede un ulteriore aiuto. Ma oltre ad essere coerenti con gli argomenti dobbiamo assolutamente far attenzione a non essere visti come degli spammer che piazzano link a raffica.

Inoltre in alcuni blog, forum e community, viene applicato il no follow. In pratica nel momento in cui inseriamo l’indirizzo del nostro link, quest’ultimo non ci viene linkato. Diventa un link non attivo, non cliccabile.

A volte Google non tiene conto del no follow, ma spesso lo prende in cosiderazione e non veniamo indicizzati.

Abbiamo già detto che con la nostra presenza sui Social Network possiamo migliorare il posizionamento facendo girare i nostri contenuti linkati. Abbiamo visto ad esempio come usiamo Twitter (il tag del nostro testo alle altre pagine).Dobbiamo avere cura anche dei contenuti che inseriamo nelle pagine del nostro sito, ad esempio quelle del nostro blog.

Partiamo dal titolo di un articolo. Questo deve essere chiaro e descrittivo, deve contenere le parole chiavi che ci interessano.

Esempio per un articolo che descrive un luogo da visitare: Visita il Duomo di Amalfi durante le tue vacanze

Le parole chiavi che ci interessano qui sono: vacanze, duomo di amalfi.

Il titolo va a caretterizzare l’url dell’articolo che apparirà in questo modo:

w ww.bbamalfi.it/blog/2015/02/15visita-duomo-amalfi-durante-tue-vacanze/Il trattino “-” separa le parole che in questo modo possono essere cercate appunto separatamente in Google.

Se usiamo l’underscore, ovvero il tratto basso “_”  (esempio: duomo_amalfi), Google la considera una unica parola.

Usiamo quindi il trattino o il tratto basso a seconda delle esigenze. Anche quando denominiamo le immagini da inserire adoperiamo questa tecnica.

Il testo dell’articolo non deve contenere una ripetizione consueta delle parole chiavi o di altre parole in generale.

Inserire le didascalie alle immagini.

E’ utile usare il grassetto per le parole più rilevanti.

L’anchor text dei link deve contenere una descrizione coerente, anche se brevissima, di ciò che intendiamo comunicare.

Esempio: Trova tutte le offerte vacanza nel nostro sito. Qui non va linkato “nostro sito”, ma “offerte vacanza” che è ciò che intendiamo comunicare.

Infine inseriamo i tag, e compiliamo i campi delle key per il motore di ricerca e la Meta description.

Ma come facciamo a valutare le parole chiavi da usare? Quali sono quelle più ricercate?

Tra i vari strumenti da adoperare a questo scopo ne esistono due in particolare che usiamo spesso. Essi sono Google Adwords e Google Trend.

Inseriamo in entrambi la parola “costiera amalfitana”.

Su Google Trend otterremo i risultati relativi al trend (alla tendenza) di ricerca, mentre su Google Adwords otterremo il numero di ricerche per quella parola.

Lorenzo Citro
Digital Markeing Manager
(Docente a contratto di Web Marketing presso la BBS – Università di Bologna)