‘Mission’, l’estate delle polemiche: la Barale contro la presidente della Camera

La showgirl mette Laura Boldrini sott’accusa: “Ha poca fiducia. O c’è dell’altro?”

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“La prima cosa che salta agli occhi e’ la poca fiducia che la presidente della Camera nutre nei confronti della tv di Stato. Seconda cosa, non certo meno importante, la ‘discriminazione’ che l’ex portavoce dell’Unhcr nutre verso i cosiddetti Vip che in Rai ci lavorano”.

baraleLa polemica attorno all’opportunità di mandare in onda ‘Mission’, il reality che vuole raccontare il dramma dei rifugiati attraverso gli occhi di 8 vip, non accenna a calare di tono: questa volta, ci pensa Paola Barale, nel cast della trasmissione prevista tra fine novembre e inizio dicembre su Rai1, ad attaccare Laura Boldrini, una delle tante politiche che si sono schierate contro il reality, e a tenere alta la temperatura dello scontro.

“Sono fiera di quello che ho fatto – spiega la Barale -. Mission mi e’ sembrata da subito l’occasione per trattare un tema degno di grande attenzione, senza relegarlo come sempre a notte fonda o in orari impossibili. Se qualcuno si scandalizza della mia presenza e’ libero di farlo”.

“Mi sembra non chiara – sottolinea tra l’altro la Barale – la posizione presa dalla presidente della Camera Boldrini su un programma, come dichiarato da lei stessa, nato per suo volere quando ancora lei era portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr)”.

Poi spiega: “Non mi sarei mai sognata di andare tra gente bisognosa e sofferente per fare un reality. Sono andata in Congo ad aiutare, nella misura del possibile, i cooperanti di Unhcr e Intersos che sul luogo svolgono quotidianamente attivita’ a favore di persone realmente bisognose. L’ho fatto dopo aver visto la puntata zero che e’ stata realizzata lo scorso anno quando la presidente Boldrini era ancora in Unhcr e che avrebbe dovuto aver visto. In quell’occasione sono stati coinvolti due miei colleghi, e gia’ da allora era chiaro che il format si riprometteva di veicolare messaggi di sensibilizzazione, attraverso l’utilizzo di personaggi noti che potessero ancor di piu’ accendere i riflettori su realta’ troppo spesso ignorate”.

La Barale, quindi, conclude così: “Viene spontaneo chiedersi come mai tanta gente stia remando contro un programma giudicandolo prima ancora di averlo visto. Mi viene da pensare che gli interessi di alcuni siano esterni al progetto al quale mi e’ stato chiesto di partecipare. Io sono partita spinta dal desiderio di vedere, capire e riuscire a portare, anche se in minima parte, un po’ di beneficio, al solo scopo di sensibilizzare le persone che vedranno il programma, se mai lo vedranno”.