Rai, i grillini cambiano idea: niente più privatizzazione, ma azionariato diffuso

Il cambio di direzione annunciato dal presidente della commissione parlamentare per la Vigilanza, Roberto Fico: “Venderla ora a 2 miliardi significherebbe svenderla”

di Giovanni Santaniello

Ogni giorno ne spunta una nuova sulla Rai da parte del Movimento 5 Stelle, la formazione politica che esprime il presidente della Vigilanza, Roberto Fico. Se nel programma, considerato dai grillini il vero e proprio vangelo del loro impegno politico, era prevista la privatizzazione della Tv di Stato, ora cambiano direzione.

fico

Fico prima dichiara a Repubblica che “vendere la Rai in questo momento significherebbe svenderla”. I 2 miliardi ricavabili dall’operazione previsti da uno studio Mediobanca “non rappresentano neanche la metà dei soldi che abbiamo programmato di spendere per gli F35. Un’assurdità. Andrei piuttosto a tagliare gli F35 e a rifinanziare la Rai per permetterle degli investimenti”.

E oggi il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai torna alla carica su Radio 24 dichiarandosi a favore di “un azionariato diffuso”. ”L’azionariato dell’azienda – ha spiegato – dev’essere diffuso e partecipato e gli imprenditori, specie nel settore televisivo, non possono superare una determinata quota nella raccolta pubblicitaria e nella concentrazione di reti”.

Quanto ad una nuova legge sul conflitto d’interessi, che Fico ritiene un paletto essenziale prima di procedere all’eventuale privatizzazione di una parte della Rai, ”il problema va svincolato da Silvio Berlusconi, perche’ tutto il Paese e’ in conflitto d’interessi permanente in tutti i settori. I nostri deputati della commissione Affari costituzionali stanno elaborando una nostra proposta che tra poco presenteremo”.