di Claudio Astorri
Il numero 20 è quello che ricorre: i miei 2 mezzi preferiti di ascolto della radio hanno entrambi 20 memorie; ovviamente esse sono tutte occupate e assegnate nella medesima successione. La mia autoradio e il mio cellulare hanno dunque tutte le 20 memorie assegnate nella stessa sequenza. Le mie memorie sono una sorta di filtro e di premio alla selezione naturale che effettuo continuamente; sarà per il mio essere radioamatore che stimola una pazienza e un gusto di ascolto notevoli ma adoro verificare anche le emittenti non in memoria abbastanza frequentemente per avere almeno un “feel” da loro.
Ogni mese c’è sempre qualche stazione che entra e che esce dalle mie 20 memorie, quindi esse non sono statiche ma sono dinamiche nel senso che riflettono le perfomance dell’emittente ma anche gli interessi, le curiosità e l’emotività personali del momento.
FM, sigla magica, ancora oggi. Pur di seguire la FM ho preferito il cellulare NOKIA, che ha uno spettacolare ricevitore FM, all’I-PHONE che permette solo l’ascolto via WEB e che non mi offre le stesse e da me preferite condizioni. il WEB è fantastico per l’esplorazione di emittenti radio di tutto il mondo e di tutti i formati che però non effettuo mai in movimento, quindi non dall’autoradio o dal cellulare, ma dal MAC portatile collegato alla fibra e soprattutto alle mie casse Bose. Scoprire e riascoltare emittenti via WEB mi coglie più aperto dunque a casa e in ufficio mentre in movimento è la FM che mi offre quella familiarietà e quello straordinario servizio dai quali gradisco essere accompagnato.
Superate le premesse, ecco le mie 20 memorie del momento che hanno come centro di ascolto la città di Milano, con anche qualche breve e sintetico commento…
01) RAI RADIO 1
La RAI occupa ancora e stabilmente le prime memorie. E’ un caso unico e solo un fatto di rispetto per il “pubblico” e per la “istituzione” che non dipende dal mio pensiero o dal mio gradimento delle sue singole stazioni ma solo da una mia scala di valori. RADIO 1 ha smesso di essere la mia fonte di informazione per i Giornali Radio già da qualche anno, sostituita da RADIO 24 senza forme di dubbio e nemmeno di parallelismo. Ruggero Po con “Radio anch’io” e Enrica Bonaccorti con “Tornando a casa” sono le evidenze sulle quali mi soffermo talora ma solo per pochi minuti. Più volte ascoltando Enrica: “… ma è veramente lei o… chi è veramente lei?”. Sicuramente è vero chi si ascolta in radio, non chi si vedeva in TV. La stazione è per me vecchia e confusa.
02) RAI RADIO 2
E’ il laboratorio, dove si possono ascoltare “cose” fuori dai clique e dai format della radiofonia commerciale. L’intrattenimento divertente dell’emittente ha a mio avviso la miglior qualità dell’etere. Lillo e Greg con “610” sono la punta dell’iceberg e riescono ancora a farmi sbellicare dalle risate. E’ bello poter contare anche su “Il ruggito del coniglio” e su “Caterpillar”. Confesso di non essere proprio un grande estimatore de “Un giorno da pecora” e nemmeno di “Radio 2 SuperMax”. Tra le realizzazioni più recenti “Radio 2 Social Club” mi conquista ma soprattutto per lei, Virginia Raffaele, che è un talento interessantissimo. Non capisco la presenza di Barbara Palombelli, il suo talk è da RAI RADIO 1; se intervistato mi chiedessero che emittente ho ascoltato seguendo la giornalista risponderei proprio RAI RADIO 1.
03) RAI RADIO 3
Si fatica a sentire bene. Copertura di segnale distante dall’accettabilità. Quando non ci sono scrosci colgo un’informazione aperta culturalmente e internazionalmente e spazio alle opinioni di firme autorevoli nella fascia del primo mattino; è molto interessante. Vorrei poterla ascoltare di più ma per qualche motivo è troppo spesso preferita da migliori segnali e da offerte differenti.
04) RAI ISORADIO 103.3
Non capisco. La joint-venture tra RAI e AUTOSTRADE dovrebbe essere una sorta di “TRAFIC FM” all’italiana o comunque una emittente finalizzata all’ascolto e alla utilità di chi è in auto, per brevi, medie o lunghe percorrenze. Non è così, o almeno è così solo per una parte minoritaria. Non c’è peraltro nemmeno un format “standard” di espressione delle notizie sul traffico nel senso che ogni conduttore/giornalista le interpreta a modo suo; la comunicazione non è un optional, specie per la pubblica utilità. Offerta ricca di elementi dissonanti e non orientati a chi viaggia ma proprio a chiunque, il che non è un buon salvacondotto nella banda FM probabilmente più competitiva d’Europa. Credo sia un problema industriale “a monte” nel senso che i contenuti ci sono ma non le premesse di marketing e di chiarezza per una strategia competitiva.
05) RADIO 24.
E’ la mia stazione preferita per l’attualità ed è quella sulla quale trascorro più tempo. I suoi GR sono il mio punto fermo e anche la programmazione prima delle 10 e dopo le 17. Nelle ore centrali della giornata è una radio assurda che esce dall’informazione e dal tempo presente per inseguire modelli di produzione antiquati stile RAI ante.guerra. Tra le 10 e le 17 salvo solo il gigante di qualità Mario Platero con “AMERICA 24”, 15 minuti su 7 ore. Al mattino presto Alessandro Milan cresce di settimana in settimana in maniera apprezzabile ma il suo programma è una sorta di corsa a ostacoli in cui le produzioni dissonanti si alternano a limitare o ad abbattere la sua vera forza, il TALK e il rapporto con gli ascoltatori e i protagonisti. Adoro il pensiero di Oscar Giannino, conosco e apprezzo la sua passione e i suoi scatti, non condivido i tempi morti di una regia assente nel tener vivaci gli ascoltatori e gli ospiti. Sebastiano Barisoni dialoga e litiga con i suoi SMS, è paradossale ma compensa con molto altro. Giuseppe Cruciani è l’emblema della “PERSONALITY RADIO” in chiave NEWS/TALK.
06) RADIO MONTECARLO
E’ la mia stazione preferita per la musica, anche se con qualche puntualizzazione. Ci sono pezzi contemporanei un po’ dance e da classifica che offrono più brio ma che sono dissonanti dal cuore del format e che mi fanno decisamente cambiare stazione. Anche sul cuore stesso del format c’è da dire; il rock puro a mio avviso non appartiene al ceppo principale della maggioranza delle sonorità ma incontro perfino sequenze di 2 o addirittura 3 pezzi con chitarre rock di fila. Selezione ma anche programmazione non sempre consistenti, dunque. Il tono dell’informazione (bravissimo Alessandro Calderoni) è coerente alla “gran classe” ma la conduzione mi lascia tramortito. Si passa da punte di qualità e stile con l’immensa Luisella Berrino (bella l’intervista a Erri De Luca) a toni grevi e maschilisti di conduttori padano-brianzoli. Peraltro la conduzione complessiva non è molto “pensata”, molto improvvisata sulle notiziole di sempre su cui i conduttori più deboli di cui sopra concludono con un improbabile “… e adesso musica…” che li consegna anche al dilettantismo. Nick è sempre bravo e solid as a rock.
07) RDS
Questa emittente e la prossima rappresentano la risposta a “cosa succede nella musica?”. Probabilmente anche a causa dei miei prossimi 49 anni non vi trovo tantissimo di interessante e tantomeno l’ambiente della stazione, sostanzialmente inalterato da troppo tempo, non conferisce l’idea di un percorso o di una esplorazione coinvolgenti. Bravi i redattori e praticamente tutti i conduttori, Rosaria Renna su tutti.
08) RTL 102.5
Apprezzo la selezione della musica certamente popolare ma anche fuori da etichette (a parte la propria) e convenzioni, capacità di stupire e sempre pronti a ricredersi per il nuovo. So che la radiotelevisione dopo oltre un decennio di investimenti estende la copertura in modo interessante soprattutto ai locali pubblici ma la trovo inguardabile anche per il modo “very old” con cui si interagisce con i “Very Normal” Listeners. Mi basta la radio, mi fa sognare di più.
09) VIRGIN
Questo è un ascolto di riflesso. Non è la mia radio, trovo assurdo l’accostamento tra il valore della MODA e del ROCK che invece è l’ossessione di questa stazione. Ebbene, da qualche anno tutti o quasi i miei studenti del MASTER la ascoltano. E quindi ne inseguo l’ascolto anche per tarare i loro giudizi, spesso anche severamente critici. Capisco che grazie alle sue contraddizioni c’è spazio per altro…
10) M2O
“Stardust”, solo “Stardust” del mio amico Paolo Bolognesi, per il resto lascio perdere. Mi sembra un progetto complessivamente e ampiamente scaduto, con 3.000 facce musicali raramente belle o coinvolgenti, spesso contradditorie. Se il suo gruppo editoriale volesse cambiarne il format chiederei solo che “Stardust” continuasse a vivere, anche solo in forma di podcast. Pronto a sottoscrivere.
11) RADIO DEEJAY
Nulla da fare, non riesco a mettere una “PERSONALITY RADIO” nella top 10 delle mie memorie. Le seleziono per sentire qualcuno di creativo e di libero ma ciò è troppo spesso sinominimo semplicemente di qualcuno che spara “la qualsiasi”. Troppo poco, too bad. Credo ci sia un problema di talento per il quale alcuni limitati e ben identificati picchi di notorietà e di familiarità nel palinsesto tengono in piedi un fenomeno che ha carenze e crisi importanti sul lato della espressività e dei nuovi ingressi.
12) RADIO 105
La trovo una “PERSONALITY RADIO” ancora incompleta. Marco Galli è l’amico di tantissime donne, il suo modo di raccontare e vivere le storie di tutti i giorni conquista ascoltatrici giovani-adulte. Interessante. Nel resto della stazione trovo spesso una barriera di linguaggio e di gusto che mi impedisce approfondimenti o, al contrario, espressività “frou-frou” stereotipate di conduttori di lunga data e fuori dal tempo.
13) RADIO KISS KISS
Da parte mia la considero la terza “PERSONALITY RADIO” a carattere nazionale anche se è più semplicemente una radio a programmi che ha saputo coagulare un interessante staff di talenti di primo piano unitamente ad altri meno noti e spesso più efficaci. Lo show del mattino ha ingredienti umani e di talento interessanti coagulati on air da Joe Violanti. Mi piacerebbe che la radio crescesse ancora per movimentare la scena della competizione nel segmento; non penso tuttavia che Francesco Facchinetti abba nella radio il suo piatto forte, quelle che gradiscono lo preferiscono dal palco della televisione o di eventi. Il prezzo, sempre a mio avviso, lo paga Pippo Pelo. Sento anche troppo caos durante il giorno per “ammassi” di conduzione eccessivi, come dalle 10 in poi. La radio, anche nel caos, deve essere sempre chiara…
14) R 101
E’ in memoria perchè conosco direttamente molte persone che vi lavorano, che stimo e apprezzo. Senza questa motivazione non sarebbe nemmeno tra le prime 30. E’ un mix tra “PERSONALITY RADIO” e radio musicale “ADULT CONTEMPORARy” che non aiuta l’ascoltatore e non gli offre nulla di nuovo o di differente nel gradiente FM. Bla Bla Bla con qualcuno che ogni tanto dice il temibile “… e adesso musica…”.
15) VIVA FM
E’ la prima radio locale in memoria. Adoro anche le radio locali ma in Lombardia ce ne sono veramente poche nella competizione. Ogni tanto la stazione bresciana riesce a darmi quel blend di dance e hip-hop che grazie al WEB e a un indirizzo IP statunitense vivo attraverso B96 di Chicago e altre emittenti del format. Soprattutto l’emittente è fresca, qualità indispensabile specie per chi si offre ai giovani, ma non solo.
16) RADIO PADANIA LIBERA
Non vorrei essere troppo esplicito sulle mie convinzioni politiche e al contempo essere irrispettoso di quelle altrui ma per me la memoria 16 è cabaret quasi allo stato puro, “quasi” perchè purtroppo è un bel pezzo della realtà. La perla assoluta spetta al contenitore dei giovani del movimento. Incredibile. Quelli che votano “Padania” per pura protesta dovrebbero ascoltarla prima di votare; aiuta a prendere decisioni.
17) LATTEMIELE
La scelta di musica è generalmente da me preferita rispetto a tutte le altre emittenti di musica italiana. Manca quasi tutto il resto ma bisogna anche stare attenti. Funziona da emittente ri relax e di sottofondo o da momento poetico “ascolta e vivi il testo” per il gusto di sentire le canzoni anche seguendone il testo. Ha un bel potenziale da un bel po’ di tempo e comincia a non essere più bello aspettarla. Forzaaa…
18) RADIO NUMBER 1
Sinceramente non arricchisce di varietà il mio panorama dell’emittenza; credo che il suo intento sia infatti di competere con formati e realtà già esistenti. L’unico motivo di ascolto, sia pur veloce, è nella coppia Benson e Viscardi. Grant Benson in particolare dopo tanti anni (meglio non ricordare quanti), rimane a mio avviso uno dei personaggi più spontanei e imprevedibili, caratteristica troppo rara anche in stazioni “top”.
19) LIFEGATE RADIO
L’atteggiamento è quello di chi trasmette “… noi la musica vera la conosciamo per davvero…”, dunque il modo è un po’ se non molto pretenzioso ma funziona. Sempre momenti di originalità e di qualità, ora un po’ ingarbugliati da un palinsesto stile “Pagine Gialle”. E’ certamente d’avanguardia musicale come il suo pensiero sostenibile, sempre più concreto nella realtà della crisi e delle persone di buon senso. Si tratta dunque di un avamposto di innovazione, di cultura e anche di un certo senso civico non asfissiante proprio per tutti, anche per me. Grazie!
20) RADIO CAPITAL
Trovo brani che mi piacciono ma è l’atmosfera complessiva che offre un po’ di tetro o di archivio, nel migliore dei casi. Forse è un po’ troppo “OLDIES” per il mio gusto. Il suo pensiero politico ha in passato discriminato anche un moderato come me e, forse, prima del convincermi completamente al furbo “SOLO CLASSICI” ho bisogno di ancora qualcuno degli indispensabili atti di pulizia e di “liberazione” coerenti.
tratto da www.astorri.it