Antitrust – Federazione Medici e Odontoiatri: braccio di ferro sulla pubblicità

L’Autorità apre un’istruttoria in quanto avrebbe limitato la libera concorrenza negando il diritto dei singoli alla pubblicita’

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L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato informa che, nella riunione del 3 settembre 2013, ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se la Federazione Nazionale Medici e Odontoiatri (Fnomceo), attraverso le norme del Codice deontologico e le linee guida applicative, abbia ingiustificatamente limitato il ricorso alla pubblicita’ da parte dei singoli professionisti e delle reti di studi odontoiatrici, in violazione delle norme comunitarie in materia di intese restrittive della concorrenza.

mediciSecondo l’Antitrust, le norme sulla pubblicita’ contenute nel Codice Deontologico e le linee guida emanate dalla Fnomceo, il cui mancato rispetto sottopone i singoli professionisti al rischio di procedimenti disciplinari, potrebbero limitare ingiustificatamente il ricorso alla pubblicita’ da parte dei medici.

Il Codice prevede infatti l’assoluto divieto di pubblicita’ promozionale, utilizzata invece, secondo alcune denunce arrivate, per contestare l’utilizzo di specifici mezzi di diffusione o con messaggi incentrati sulla particolare convenienza economica delle prestazioni; il divieto di pubblicita’ comparativa; limitazioni relative ai messaggi pubblicitari contenenti le tariffe; la verifica preventiva da parte degli Ordini della conformita’ alle norme deontologiche dei messaggi pubblicitari che intendono diffondere.

Sta di fatto che, secondo l’Antitrust, gli ostacoli al ricorso alla pubblicita’ potrebbero avere effetti restrittivi della concorrenza in quanto limiterebbero l’utilizzo, da parte dei singoli professionisti e di studi associati, di una importante leva concorrenziale.

All’origine del provvedimento, numerose segnalazioni arrivate da parte di singoli professionisti e societa’ che gestiscono studi odontoiatrici, secondo le quali l’utilizzo dello strumento pubblicitario risulterebbe diffusamente ostacolato dalla relativa disciplina contenuta nell’art. 56 del Codice deontologico e da una applicazione fortemente restrittiva, in tale ambito, della nozione di ‘decoro professionale’.

La segnalazione presentata dalla societa’ Groupon Spa lamenta, invece, che diversi organi territoriali avrebbero inoltre esercitato forme di pressione sui medici che pubblicizzano la propria attivita’ professionale avvalendosi dei servizi di Groupon, ottenendo la disdetta dei contratti.