Sigfrido Ranucci svela : top dello share con puntate su porti e industria avicola

Querele?  me ne hanno fatte 180, ma ho la fedina penale pulita 

Sigfrido Ranucci

In una intervista a tutto campo con il comunicatore e giornalista   Klaus Davi il conduttore di Report Sigfrido Ranucci svela alcuni dettagli delle ultime puntate del celeberrimo programma di Rai 3 che ha appena chiuso.

Tra gli ascolti più alti, rasentando picchi di 2.500.000 spettatori  ci sono state le puntate dedicate ai porti italiani e all’industria avicola. Ranucci interpreta i dati di ascolto in questo modo   “Penso che solo se aiutiamo le aziende più grandi come Fileni a convertirsi al Bio, il mondo può diventare sostenibile. Ma aiutarle non significa chiudere gli occhi. Temo che il meccanismo dei controlli e delle certificazioni a volte chiuda gli occhi. Non so se per timore reverenziale o perché è consapevole che la conversione al bio di aziende così grandi è complessa. Comunque sui contenuti dell’inchiesta di Report ci sono indagini della magistratura. Vedremo con quali esiti”.   

Lo stesso dicasi per la puntata sui porti   che ha visto anche una parte concentrata sulla cattura di Messina Denaro. Nel corso del colloquio ha svelato : “”L’idea di dedicare una puntata all’influenza di Gianluigi Aponte  capo della Msc Crociere e al settore porti è venuta al nostro inviato Luca Chianca. Da tempo ci occupavamo dell’importanza strategica dei porti e abbiamo voluto accendere un faro sugli oligarchi del mare che gestiscono navi container, terminal interporti, aerei cargo e treni. Decidono modalità, tempi e prezzi del trasporto delle merci, dal cibo ai farmaci, alle materie prime. Se vuoi mangiare, con loro devi parlare”.

Ranucci ha anche parlato delle querele che colpiscono i giornalisti. “”E’ l’intimidazione la motivazione di fondo. Quante vicende sarebbero rimaste nell’ombra, senza il lavoro di inchiesta di tanti giornalisti, che alla fine pagano sempre un prezzo per la libertà della collettività? E anche tu ne sai qualcosa. In questo istante ci sono 533 giornalisti detenuti nel mondo, per aver svolto il loro lavoro nel 2022 sono stati uccisi 57 giornalisti. Nei soli primi nove mesi del 2022 nel nostro paese sono stati minacciati 564 giornalisti, il doppio rispetto all’anno precedente.

Diceva Anna Politkovskaja: ‘Impedire a una persona che fa il suo lavoro con passione di raccontare il mondo che lo circonda, è un’impresa impossibile, perché vivere così, è orribile’. E infatti ha scelto la strada che l’ha portata alla morte. Alla fine la verità arriva. Dipende a quale prezzo. E quanto si è disposti a lottare per farla emergere. Il potere è un qualcosa legato alla percezione. Non c’è bisogno che dimostri che sia in grado di ucciderti: è sufficiente che tu pensi che ci sia qualcuno in grado di ucciderti, materialmente o professionalmente attraverso la delegittimazione o le querele temerarie.

Il pensiero di Report va a tutti quei colleghi di televisioni, giornali, blog locali, freelance che non hanno alle spalle una grande azienda come la Rai. Report ha collezionato querele e richiesta di risarcimento danni da Eni, Banca d’Italia, Mercedes, dal governatore Attilio Fontana, dalla figlia di Fontana, dal ministro Giorgetti ben due querele, da sua moglie, dalla sorella della moglie, dal suo avvocato Andrea Mascetti, da tutto lo studio Mascetti, dall’ex on. Andrea Ruggeri, dagli 007. Ne ho collezionate ben 172 in circa 25 anni di inchieste. A oggi ho ancora la fedina penale pulita, grazie al rigore con cui abbiamo svolto il nostro lavoro e alla bravura degli avvocati messi a disposizione dalla Rai”