Su tutto aleggia anche la vicenda irrisolta dell’omicidio di Vincenzo Barreca
di Mario Modica
Potrebbe tradursi in un clamoroso boomerang per i potenti clan di Archi cuore delle più importanti ‘Ndrine l’esame come test il prossimo 21 febbraio nell’Aula Bunker di Reggio Calabria di Klaus Davi . La richiesta di testimonianza del giornalista è stata richiesta dai legali di due presunti attentatori del boss Franco Benestare (nella foto) , investito con un furgoncino
il 26 maggio 2021 a due passi da casa. Una mossa a sorpresa che però si potrebbe avere l’effetto di un veri e proprio terremoto. . Come è noto, il giornalista a poche ora dal tentato omicidio è stato in
grado di indicare i presunti attentatori . Davi, pochi giorni dopo l’attentato, faceva i nomi di Molinetti e di un suo complice (braccio destro di Gino Molinetti, killer della cosca a padre del presunto attentatore) e due giorni dopo l’episodio crimonoso, indicava anche il nome di Marco Geria. Dopo le scrupolose indagini della Squadra Mobile e le adeguate e necessarie verifiche degli inquirenti , la pista di Klaus Davi risultava attendibile ufficialmente. Probabilmente, qualcuno vorrà capire COME ha fatto il giornalista a venire a conoscenza di questi nomi scottanti.
Il giornalista, da parte sua, si stupisce di tanto ‘stupore’. Davi non ha avuto la notizia né dai Pm della Procura né tantomeno dalla Polizia. Allora da chi? È qui forse sta il punto che si svelerà il 21 febbraio. Klaus Davi che ad Archi ha abitato per anni si muove con agilità nel contesto del controverso rione e
conosce tutti. Quindi il ‘contesto’ in cui la soffiata è avvenuto potrebbe rivelarsi esplosivo. Non tanto per i due imputati (verso i quali Davi si è sempre professato del tutto garantista definendoli ‘ due ragazzi che hanno sbagliato, cresciuti nel modo sbagliato , ma se risultassero colpevoli è giusto che paghino), ma del ‘contesto’. Il giornalista ha percorso la Calabria la Lombardia e il Piemonte per sette anni. Ha
conosciuto quasi tutti i capi mafia in libertà, molti dei quali sono stati intervistati. Sibillino fa trapelare: “i capi mafia e gli ambienti della Ndrangheta non sono monaci tibetani come raccontano alcune indagini ma soggetti con debolezze umane, proprio come Messina Denaro. La narrazione della ‘Ndrangheta tutta d’un pezzo come fosse una entità calvinista è fuorviante e strumentale…. .”
Facile immaginare il nervosismo dei clan già ai ferri corti con Davi bersagliato da querele dai vari Molinetti, Benestare, Polimeni e tutti i capi del clan Tegano-De Stefano. Che cosa avrà mai Klaus Davi di raccontare di cosi ‘privato’, ci si domanda? Da cosa scaturisce una confidenza cosi importante che riguarda due presunti killer?
Sulla vicenda inoltre aleggia la questione dell’omicidio di Vincenzo Barreca avvenuto nel 2002 a Pellaro. Il fratello Filippo, pentito storico della Ndrangheta, ha scagionato il killer Vincenzo Ficara con una intervista clamorosa apparsa sulla ‘Gazzetta del Sud’. Klaus Davi ha sempre apertamente espresso perplessità in merito alle tesi della inchiesta ‘Metameria’ che ravvisava in Filippo Barreca detto ‘Pippi’ un ruolo apicale considerato invece dal giornalista solo un ‘pericoloso comprimario’ . Puntando il dito invece piu’ su nuclei mafiosi che comandano e corrompono imprenditori e sono rimasti, per ora, fuori dalle indagini. Proprio alcuni appartenenti a questi nuclei ‘invisibili’ potrebbero, secondo Klaus Davi, aver avuto un ruolo di complici nell’omicidio di Vincenzo Barreca. Insomma un intreccio di di vicende : il super killer ‘Molinetti’, il boss Benestare, l’ancora oscura eliminazione di Barreca vale a dire una miscela che potrebbe esplodere. E ora la cupola mafiosa di Reggio trema…. In attesa dell’appuntamento il 21 febbraio nell’aula bunker che si profila denso di incognite.