di Maurizio Badiani
Putin, evidentemente non soddisfatto dei risultati raccolti in campo militare (ad oggi qualche paesotto e montagne di detriti) è passato ad altro campo ed ha dichiarato guerra ai tageti e ai nontiscordardime.
Gialli gli uni, azzurri gli altri, insieme non possono andare.
L’ordine è stato perentorio: estirpare!
La sfiga di Putin è che il giallo e l’azzurro sono due colori che stanno meravigliosamente insieme (Van Gogh docet!). E così se li ritrova tra i piedi dagli Urali alla Siberia.
Da qui una serie di “operazioni speciali” che hanno come obiettivo aeroporti, stadi, centri commerciali fino alle aiuole dei parchi gioco destinate ai bambini.
Già il terzo giorno dopo l’inizio dell’invasione (si potrà dire invasione?Mah!) l’aeroporto di Kaliningrad – Khrabrovo cambiava la sua enorme insegna giallo azzurra (il “marchio”, insomma) per adottare un ben più familiare e tranquillizzante rosso.
Era solo l’inizio: il centro commerciale Dirizhavbl (Ekaterinburg, capitale degli Urali) ha sveltamente smantellato il suo tetto che sfortuna volle fosse stato ricoperto al momento della costruzione da pannelli gialli e azzurri.
E’ stata poi la volta dello stadio di Jakutsk che qualche sprovveduto architetto aveva dotato di comode poltroncine rigorosamente alternate: gialle e azzurre.
Anche qui la decisione è stata drastica: rimarranno solo le gialle.
D’altronde, si sa, quando si comincia un’ “operazione speciale” non ci si può fermare a metà.
Così pale e ruspe si sono accanite a Pskov contro il piccolo recinto d’un giardino e a Natino- Sadovnikij, un quartiere a sud di Mosca, pennelli patriottici hanno avuto la meglio contro delle pericolose “sabbiere” destinate a riempire le “formine” dei bambini.
Via azzurro e giallo: tutto verde! Che poi “fa” anche più ecologico.
D’altra parte i nuovi futuri patrioti vanno educati sin da piccoli.
A questo proposito mi permetterei di suggerire al niente affatto daltonico Putin di eliminare direttamente dagli astucci scolastici le matite gialle e azzurre.
Che, in mano a dei piccoli discoli, possono sempre trasformarsi in…”mine” pericolose.