I dati raccolti in sei Paesi europei da Euroskopia (il network di istituti di ricerca di cui SWG fa parte) raccontano come i cittadini dei diversi Stati dell’Europa occidentale stanno vivendo il conflitto in Ucraina.
La condanna netta dell’aggressione da parte dell’esercito russo è dappertutto largamente maggioritaria, ma non unanime. In media, il 17% la ritiene comprensibile o addirittura accettabile. Tale quota è ancora più elevata in Italia (23%) e ha il suo picco in Grecia (39%), dove i legami tra le chiese ortodosse greca e russa hanno ancora un peso nel contesto sociale.
La tragedia della guerra porta i cittadini europei ad essere favorevoli all’eventuale ammissione dell’Ucraina come nuovo membro dell’UE, anche se gli italiani su questo aspetto mostrano maggiori perplessità rispetto agli altri popoli. Allo stesso tempo, nel nostro Paese si rileva la minore apertura a ricevere un numero maggiore di rifugiati rispetto a quanti l’Italia sta già accogliendo. Nel complesso dei sei stati monitorati la disponibilità a dare ospitalità ai profughi di guerra è aumentata del 10% con lo scoppio della guerra, mentre in Italia soltanto del 4%.
Al contrario, in Italia si registra la quota più elevata di persone che ritengono il proprio Paese a rischio di un coinvolgimento nel conflitto, anche se tale paura è diffusa in tutti i Paesi.