di Maurizio Badiani
Ho sempre pensato (e l’ho detto in un mio intervento d’antan) che il Covid prima di arrivare ai polmoni passa inesorabilmente per la testa.
Ed è lì che il più delle volte fa i suoi danni peggiori.
Oggi poi il Covid è diventato una specie di foglia di fico buona a coprire ogni magagna.
In epoca pre – Covid, quando uno veniva trovato col coltello in mano davanti al corpo sbudellato della moglie
la scusa più classica era: “Sentivo le voci”. Ora non c’è neppure bisogno di fingersi lontani parenti di Giovanna d’Arco: basta dire “E’ stato il Covid”.
Ed è esattamente quanto hanno dichiarato al giudice due evasi dal carcere di Varese. Acciuffati dopo pochi giorni di fuga si sono giustificati dando fiato al solito refrain:”Sa, vostro onore, è stato il Covid. E’ stato lui a farci fare questa bravata. Causa Covid, sentivamo la mancanza dei nostri cari”.
CC: Causa Covid. La formula andrebbe brevettata.
Non so come l’abbia presa il giudice.
Io, al posto suo, avrei preferito sorbirmi per l’ennesima volta la solita scusa delle “voci”.
Che in fondo resta sempre un classico e ha illustri precedenti nella Storia.