I risultati della ricerca di Avvenire sul BenVivere nei Territori

Verranno pubblicati domani su un numero speciale dell’inserto “L’Economia Civile” di Avvenire i risultati della terza edizione della ricerca sul BenVivere effettuata dal quotidiano con la Scuola di Economia Civile e il contributo di Federcasse: uno studio che per il terzo anno si pone l’obiettivo di rispondere alla domanda “che cosa fa di un territorio un posto ideale in cui trascorrere la propria vita?”. Il numero speciale dell’inserto, che per l’occasione raddoppia la foliazione a 16 pagine, uscirà venerdì 24 settembre: sarà presente in edicola e in distribuzione al Festival Nazionale dell’Economia Civile di Firenze (24-26 settembre, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio), quest’anno intitolato “Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni”, manifestazione di cui Avvenire è media partner. 

Avvenire, grazie a questo studio voluto dal direttore Marco Tarquinio e ideato nel 2019 con i professori Leonardo Becchetti, Luigino Bruni e Vittorio Pelligra, cerca di fare un passo ulteriore verso la rappresentazione di un nuovo modello di benessere che misuri la “generatività in atto”, cioè la capacità delle nostre scelte di avere un impatto positivo su ciò che ci circonda. Ne risulta un indice che per ogni territorio combina la vivacità dell’attività economica e intellettuale – ad esempio la creazione di start-up o la registrazione di brevetti – con la ricchezza della presenza di organizzazioni sociali, con le attività di volontariato e con la sfida sociale per le diverse generazioni – ad esempio la quota di Neet (giovani che non lavorano, non studiano e non sono in formazione) e l’invecchiamento attivo -. 

La classifica generale di questa terza edizione vede Centro e Sud d’Italia accorciare le distanze con il Nord: la città al primo posto resta Bolzano, ma al secondo sale con un miglioramento netto di cinque posizioni Prato che diventa la “regina” dei territori dell’Italia centrale; al terzo posto risale di una posizione Pordenone, seguita prima da Trento e poi da Milano che perde lo scettro, mentre al sesto posto troviamo Firenze in calo di tre posizioni. 

Ma è solo parzialmente una buona notizia. Se, infatti, nel 2020 diversi territori del Mezzogiorno e del Centro Italia mostrano un tasso annuo di crescita più pronunciato in confronto a quello del Nord, la parziale convergenza è anche effetto del forte rallentamento che il Nord ha subìto all’inizio dello scorso anno, quando la prima ondata di Covid ha investito con più forza le regioni della Pianura Padana. Resta incontrovertibile la rilevazione di un Nord Italia con livelli di resilienza (Sistema bancario, mercato del lavoro) significativamente superiori a quelli del Centro-Sud. 

In linea con le due precedenti edizioni, è stata anche stilata una seconda classifica, accanto a quella generale, per valutare la “generatività in atto” nei territori italiani e approfondire i recenti indicatori statistici che, nell’alveo dell’economia comportamentale, cercano di misurare il cosiddetto benessere “multidimensionale”, in cui alle tradizionali variabili legate alla salute, alla disponibilità di un lavoro e al patrimonio, si aggiungono la qualità delle relazioni, della vita affettiva e sociale. Bolzano, Trento e Verona continuano a svettare nella classifica della “Generatività in atto”, mentre a occupare le ultime posizioni sono ancora le province della Sardegna. 

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