di Andrea Altinier
Il tema delle chiusure e delle aperture resta centrale nell’agenda dei media e gli italiani non si dividono in tifoserie, ma rimangono equilibrati tra aperturisti e linea del rigore. Certamente, però, sale il disagio di rimanere chiusi tra le mura domestiche e la preoccupazione per la situazione economica dovuta alla situazione dettata dal Covid-19. È quanto emerge dal Radar settimane di SWG che monitora percezioni e sentimenti degli italiani.
Nell’ambito di diverse indagini è emerso che la maggioranza degli italiani assume posizioni caute nei confronti delle misure di restrizione e che una parte nettamente minoritaria dell’opinione pubblica auspica soluzioni estreme. In effetti, i dati di questa settimana ci confermano che i rigoristi, ovvero coloro che tendono a voler chiudere il più possibile siano il 10%, mentre al lato opposto, gli aperturisti, coprono il 12%. Analizzando le caratteristiche di questi ultimi si ottiene come profilo tipico quello di un uomo di mezza età, single e politicamente tendente al centrodestra. Sulla tendenza a voler allentare le misure incidono anche l’essere un lavoratore autonomo e le difficoltà economiche. Ma non è soltanto una questione di riduzione del reddito, pesa molto anche il problema del reggere psicologicamente le limitazioni, al punto che quasi due terzi degli aperturisti dichiarano di non riuscire più a stare a casa. Tra chi propende per le riaperture vi è anche un’approvazione per le manifestazioni che si susseguono in questo periodo, le quali vengono associate soprattutto alle problematiche economiche, ma anche a un atteggiamento critico nei confronti delle misure.
Gli italiani sono critici, ma rimangono responsabili. Quello che emerge, però, è una sorta di stanchezza e saturazione alle chiusure che potrebbe generare un giudizio negativo sulle prossime misure di lockdown. Dopo oltre un anno non sono più disposti a sacrifici ed a misure restrittive che ne minano la libertà e soprattutto tutto vogliono che si torni alla normalità per salvaguardare l’economia.