di Mario Modica
La Commissione elettorale dopo un primo comunicato ha fatto retromarcia
Klaus Davi è fuori dal consiglio comunale di Reggio Calabria dove si è votato qualche giorno fa per il nuovo sindaco. Una tornata che ha visto confermato l’uscente Giuseppe Falcomatà. Il colpo di scena si è consumato nella notte fra martedì e mercoledì di questa settimana dopo uno spoglio monstre durato tre settimane.
Secondo quanto siamo in grado di ricostruire, fino a martedì i loquaci membri della Commissione elettorale di Reggio Calabria guidata dal magistrato reggino Giuseppe Campagna avevano rassicurato informalmente lo staff di Davi sul fatto che sarebbe entrato nel consiglio comunale . Tra martedi e la giornata di ieri il misterioso cambio di rotta.
Una svolta talmente clamorosa – ovviamente qualora fosse confermata dai dati ufficiali – che Campagna ieri ha precisato dicendo a una emittente locale RTV ‘ ‘che i dati diffusi da alcuni giornali non sono esatti e ci saranno delle sorprese ma non siamo stati noi a diffonderli’.Ma questi dati cui fa riferimento Campagna sono stati diffusi, secondo alcune agenzie di stampa., dalla stessa commissione presieduta dal magistrato poiché negli archivi delle agenzie di risulta una dichiarazione attribuita al presidente della commissione che annuncia ‘ufficialmente’ (cosi è scritto nel testo delle agenzie ) l’entrata in consiglio del massmediologo.
L’agenzia è stata diffusa a tutti i giornali il 25 settembre 2020 alle ore 15.17. Molti siti giornalistici locali da il “Dispaccio” al ‘Reggino’, da ‘Reggio Tv’ a ‘Citynow’ titolavano nel pomeriggio del 25 settembre che Klaus Davi sarebbe entrato in consiglio .A parlarne sono state diffusamente anche testate di spessore nazionale come Il ‘Corriere della Sera’, ‘Tg Com 24’ e ‘ItaliaOggi’. L’autorevole quotidiano ‘Gazzetta del Sud’ arriva a sparare il 26 settembre la notizia addirittura in prima pagina nell’edizione regionale. Dopo 24 ore dalla sua diffusione e, si presume data la levatura e le ottime fonti del foglio calabrese , dopo una attenta verifica. Ora, sembra di capire, la clamorosa marcia indietro.