Di Federico Unnia
In piena fase di attesa per quella che potrebbe essere una nuova ondata di pandemia, spicca un messaggio che viene bloccato tempestivamente dallo Iap. Si tratta di una comunicazione, diffusa dall’Accademia Dante Alighieri, che, a causa del particolare contesto nel quale viene diffusa, è stata giudicata suscettibile di veicolare un messaggio fuorviante e potenzialmente angosciante per il pubblico dei consumatori
A muoversi il Presidente del Comitato di Controllo che, visto il messaggio “Non rischiare la tua salute e quella dei tuoi cari, frequentando classi affollate”, collocato astutamente sui vagoni della metropolitana di Milano nelle ultime settimane (luogo già di per sé guardato con sospetto per il timore di essere infettati) è stato giudicato manifestamente contrario agli artt. 2 – Comunicazione commerciale ingannevole – e 8 – Superstizione, credulità, paura – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Il messaggio, volto a promuovere i servizi di una scuola privata con corsi di istruzione liceale, tecnica e recupero degli anni scolastici, presentava una giovane studentessa con il volto coperto da una mascherina, tipica del particolare momento storico, al fine di limitare la diffusione del virus Sars-Cov-2. L’headline invitata a non frequentare classi affollate con l’hastag #iorestoascuola”.
Secondo il Comitato di Controllo, a causa del particolare contesto nel quale il messaggio era stato diffuso era suscettibile di veicolare un messaggio fuorviante e potenzialmente angosciante per il pubblico dei consumatori.
“L’ingannevolezza del messaggio” spiega nella motivazione dell’ingiunzione di desistenza subito emessa e divenuta definitiva per la mancata opposizione “è generata dall’enfasi posta su un improprio pregio differenziale del servizio offerto, che diversamente da altre scuole sarebbe in grado di garantire meglio la salute degli studenti e di conseguenza dei loro cari in quanto eviterebbe il sovraffollamento”.
Le regole per la ripresa dell’anno scolastico in sicurezza nel Paese sono infatti tutte tese a evitare assembramenti e classi sovraffollate al fine di garantire il distanziamento fisico necessario a ridurre l’eventuale contagio. Pertanto, rincara il Comitato, la titolazione ad effetto risulta del tutto inopportuna e scorretta.
Infine, l’impostazione complessiva del messaggio è tale da rendere il messaggio “particolarmente insidioso, in quanto sfrutta la paura del pubblico nel particolare momento, l’attenzione rivolta verso i propri figli e cari, creando ambiguità e confusione al solo fine di promuovere il servizio offerto, ponendosi perciò in netto contrasto anche con l’art. 8 del Codice”. Da qui il blocco.