di Mario Modica
Ovunque vada il magistrato mobilita centinaia di persone, politici invidiosi per il suo straordinario consenso
E’ il magistrato italiano più famoso nel mondo, il simbolo vero della lotta alla mafia. Un uomo libero, che dice cose scomode , ed è adorato per questo e la sua coerenza dalle folle soprattutto del sud.
Non si fa problemi a dire cose impopolari e che fanno discutere. “La mia franchezza mi è costata molto”. E tutti sanno che è vero e che non parla mai per interesse, ma perché ci crede. Ultimo episodio è capitato vicino a Lamezia , giovedì scorso, come racconta una corrispondenza dell’Adn Kronos. A Platania la sala era gremita di oltre 300 persone in un paesino che conta si e no duemila abitanti. Il capo della Procura di Catanzaro ha parlato a tutto campo, intervistato dal massmediologo Klaus Davi, sulla sua vita sotto scorta, sull’omicidio Scopelliti, su gay e ndrangheta, sulla massoneria deviata.
Gratteri ha anche parlato di Islam, e il giudice di Gerace non è stato tenero : “La cultura islamica sta prendendo sempre più piede è una cultura molto più dura, più forte di quella cattolica sempre pronta al perdono, un secondo dopo. La cultura islamica è una cultura molto dura molto forte, violenta, cruda asciutta anche se poi un minuto dopo si affrettano a dire ‘ma l’Islam non dice questo’ ; anche se in realtà più che una religione è un regime. Le donne sono delle schiave. Però in tutti i regimi, con questa religione dura dove la donna è un oggetto, è sempre l’osservanza ortodossa delle regole che rende forte un sistema. La cultura occidentale è sempre più debole, fragile, gracile. Essendoci un etica molto bassa c’è un livello di permeabilità della corruzione molto forte.”
Qualcuno lo ha già definito ‘salviniano’ ma chi conosce Gratteri sa che lui non appartiene a nessuno e dice cose anche impopolari che a volte piacciono alla destra altre alla sinistra , pagando prezzi alti poiché suscita l’invidia di politici e colleghi.