di Claudio Astorri
Il dato del Giorno Medio del primo semestre di TER 2018 a livello generale e anche a quello delle singole stazioni ha lasciato perplessi non pochi addetti ai lavori. Il calo oggettivo di ben 929.000 ascoltatori in termini di comparto non rappresenta una piccola differenza rispetto alla rilevazione del 2017. Certo, non si tratta di un dato comparabile ma la perdita del 2,6% in un solo semestre lascia perlomeno spiazzati. Anche per un altra ragione. Le dimensioni della rilevazione che precedono e seguono quella del giorno medio nel questionario per gli intervistati hanno avuto piccoli incrementi. Perché e allora proprio e solo il dato del giorno medio scende così significativamente al contrario di quello degli ascoltatori settimanali e del quarto d’ora? C’è qualcosa nei cambi apportati alla metodologia che può aver contribuito al brusco calo?
Uno dei cambiamenti stabiliti da TER 2018 è consistito nell’incremento della quota delle chiamate nell’indagine CATI rivolte ai possessori di telefoni cellulari passate dal 40% al 60% con il conseguente decremento di quelle rivolte agli utenti della telefonia fissa. Si è magari involontariamente ridotta in questo modo l’attenzione complessiva da parte degli intervistati ora raggiunti più frequentemente nella loro mobilità? Non è forse un caso che tengano nel confronto col 2017 i numeri che si riferiscono alle domande immediatamente precedenti e seguenti, quelle sollecitate dell’ascolto settimanale e della ricostruzione della giornata con il quarto d’ora? Il giorno medio invece non è sollecitato. E’ da ricordare che la domanda del giorno medio giunge dopo che il cartellino delle emittenti iscritte è stato sottoposto agli intervistati che normalmente scelgono le loro 7-8 emittenti settimanali. E poi arriva una domanda, di colpo. Quali delle emittenti che ha selezionato nella settimana sono da lei state ascoltate anche ieri? Passaggio cruciale, non aiutato. Parliamo di memoria. Ricordiamoci infatti che questa è un’indagine sul ricordo di ascolto, ahinoi. Sono peggiorate le condizioni metodologiche del passaggio da ascolto settimanale a giornaliero? Sarebbe interessante approfondire il tema con gli esperti soprattutto per sapere con quale grado di profondità si debbano analizzare le conseguenze della grave perdita generale nel giorno medio.
In questo contesto di qualche perplessità anche sull’impatto dei cambi metodologici è possibile compiere comparazioni in valore assoluto tra i dati nel giorno medio del 2017 e del 2018 della ricerca TER? Suggerirei di no.
La mia proposta, dati i cambi di riferimento nella metodologia non trascurabili, è di utilizzare a livello di quadro competitivo e di singole stazioni la percentuale degli ascoltatori nel giorno medio delle emittenti rispetto al totale di comparto. Non è un dato netto, come ad esempio quello della AQH e della conseguente AQH Share, ma ogni stazione risulta almeno così agganciata alle sue performance rispetto al totale. Ecco il quadro che ne scaturisce al momento calcolato per le Radio nazionali. In arrivo anche per le Radio locali.
Dopo il calcolo percentuale dei valori inerenti TER 2017 e TER 2018 nel suo primo semestre la terza colonna rappresenta la differenza relativa e ponderata rispetto al cambio di audience complessiva nel giorno medio. E il risultato è interessante perché palesa al meglio le performance di chi è cresciuto di più o di meno rispetto all’andamento del mercato con riferimento, lo ribadisco, agli ascoltatori nel giorno medio. Leggiamo la tabella.
Ben 2 emittenti sono a 2 cifre nella crescita. Si tratta del winner assoluto di questa tornata, RADIO KISS KISS, ma anche di RADIO FRECCIA che dimostra una crescita ripida e tutto sommato anche rapida.
Come nei quarti d’ora anche nel giorno medio tra le emittenti pubbliche RAI RADIO 2 dimostra di essere in controtendenza essendo l’unica stazione Radiofonica RAI a crescere con ISORADIO che purtroppo annovera percentualmente il tonfo peggiore del comparto togliendo per poco a RAI RADIO 3 e a RTL 102,5 il fastidioso primato.
Tra le altre crescite più apprezzabili ci sono quelle di RADIO DEEJAY e RADIO 24.