Di Annamaria Testa
Si può essere curiosi a proposito della curiosità? Beh, oggi vi invito a provarci: ne vale la pena. Del resto, Albert Einstein scrive di sé: non ho particolari talenti. Sono solo appassionatamente curioso.
Forse non è stato proprio così, ma sta di fatto che la curiosità è, a livello collettivo, uno dei grandi motori della scienza e della conoscenza, e a livello individuale un potente fattore di sviluppo e di salute mentale.
LA CURIOSITÀ, CHE COS’È. Anche se tutti sappiamo, o pensiamo di sapere, che cos’è la curiosità, definirla non è semplice. Abbiamo “curiosità” quando c’è una ricerca attiva di nuovi dati e informazioni, dicono gli scienziati. E poi: quando siamo portati a esplorare. La curiosità è sia un comportamento istintivo che ci porta a cercare ciò che è nuovo o diverso (lo sviluppiamo già da piccoli, e lo condividiamo con molte specie animali superiori) sia un’emozione positiva, che ci porta a desiderare di trovare risposte alle nostre domande.
CURIOSI E CREATIVI. I Big Five, uno dei più accreditati modelli di interpretazione della personalità, ci dicono che essere curiosi è una delle caratteristiche fondamentali che contraddistinguono il tratto “apertura all’esperienza”. Unita ad altre caratteristiche complementari (gusto per ciò che è bello, apertura alle emozioni, vivacità intellettuale e immaginazione) la curiosità è una delle caratteristiche principali delle personalità creative.
PIÙ CAPACI DI IMPARARE E RICORDARE. Qualsiasi studente lo sa: imparare una materia da cui si è incuriositi è più facile (conseguenza: l’obiettivo primario dei docenti dovrebbe essere guidare gli studenti a essere curiosi. Ma quanti si ricordano di farlo?).
Una recente ricerca dell’Università della California ci dice qualcosa di più: non solo le persone ricordano meglio questioni che suscitano la loro curiosità ma, se ricevono anche altre informazioni che non c’entrano nel momento in cui il loro cervello è attivato dalla curiosità, ricordano meglio anche quelle. Essere curiosi mette il cervello in uno stato che gli permette di apprendere e conservare qualsiasi cosa (conseguenza: se volete imparare prima e meglio, coltivate la curiosità come atteggiamento mentale).
ESSERE CURIOSI E MOTIVATI. La curiosità è motivante, ed è un potente motore della motivazione intrinseca. Soddisfare una curiosità genera un piacere mentale che chiede di essere rinnovato continuando a cercare ciò che è nuovo, sorprendente, abbastanza complesso ma comprensibile. Del resto, sono queste le caratteristiche di ciò che, suscitando interesse, accende la nostra curiosità.
CURIOSI E BRILLANTI, DA GIOVANI E DA VECCHI. Già nel 2005 una ricerca dell’Università di Alberta segnala che le persone che sono curiose da giovani hanno maggiori probabilità di continuare ad essere curiose (e mentalmente attive) quando invecchiano. David Hammond, psichiatra, e David Aklter, psicologo, segnalano in un bell’articolo che curiosità, flessibilità e ottimismo hanno un impatto positivo potente sulla salute a lungo termine del cervello e sulla neuroplasticità.
CURIOSITÀ E SCIENZA. È suggestivo il fatto che i tre robottini lanciata dopo il 2000 dalla Nasa per esplorare Marte si chiamino Spirit, Opportunity e Curiosity. Lo spirito scientifico è guidato dalla curiosità: la storia della scienza mostra molto chiaramente che ricerche guidate dalla curiosità sono insostituibili. Vuol dire che spesso si comincia a ricercare senza sapere bene che cosa si andrà a trovare: del resto (Albert Einstein) se avessimo saputo che cosa stavamo facendo non l’avremmo chiamata ricerca, giusto?
È definita blue skies science (anche questo è suggestivo) la forma di ricerca che procede senza porsi il problema di un’immediata applicazione pratica di quanto si va scoprendo.
ALIMENTARE LA CURIOSITÀ. È semplice, piacevole e vitale. Brain Picking vi dà qualche dritta: (1) tenete una mente aperta, e accettate la possibilità che qualcosa che scoprite possa cambiare le vostre opinioni. (2) Non date niente per scontato. (3) Continuate a farvi domande. (4) non etichettate nulla come “noioso” a priori. (5) Considerate sempre il lato divertente dell’imparare qualcosa di nuovo. (5) Leggete cose diverse tra loro, e non limitatevi a una singola fonte. Aggiungo che, secondo me, la dritta più importante è continuate a farvi domande.
IMBARAZZANTE CURIOSITÀ ITALIANA. La pagina che la versione italiana di Wikipedia dedica alla curiosità è imbarazzante: poche righette tautologiche (la curiosità è un interessamento verso ciò che incuriosisce… ma dai?) e condite via con un paio di suggestioni mitologico-misogine: colpa di quella curiosona di Eva se ci siamo giocati il paradiso terrestre, e cara grazia che non si citi anche Pandora, alla cui curiosità nefasta si dovrebbero tutti i mali che funestano l’umanità. La bellissima storia di Amore e Psiche, poi, mi sembra citata del tutto a sproposito.
L’esauriente pagina inglese esordisce invece con una nota suggestiva: la parola curiosità viene da latino curiosus (che ha cura, che si prende cura, che è sollecito).