L’Unita’ si affida alla satira, il nuovo direttore è Sergio Staino

Il vignettista toscano, ritenuto ‘renziano doc’, dovrà rilanciare il quotidiano del Pd oggi in forte crisi: una risata lo salverà dal profondo rosso nei conti?

di Gianni Avanzi

Sergio Staino sarà il nuovo direttore dell’Unità e per la firma sarebbe solo questione di ore. L’indiscrezione, che nelle ultime ore si era fatta sempre più insistente, è stata rilanciata da Dagospia secondo cui il celebre vignettista è Già a Roma per definire i particolari della collaborazione.

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L’uscita di scena del Digital Champions

Una nomina a sorpresa per il quotidiano del Partito Democratico che versa in condizioni di profonda crisi: da mesi, infatti, si diceva che a dirigerlo Matteo Renzi avrebbe voluto Riccardo Luna, giornalista specializzato nelle nuove tecnologie che dal 2014 assolve l’incarico di Digital Champions per l’Italia. Al momento non è dato sapere per quale motivo la scelta del segretario del Pd sia cambiata, di certo però la sfida che attende Staino si prospetta decisamente impegnativa: con la sua designazione, “Nuova società Unità srl” – che giusto un anno fa aveva riportato il quotidiano in edicola dopo lo stop delle pubblicazioni per il precedente fallimento – spera di imprimere una svolta ad una testata che non riesce ad affermarsi nonostante la “militanza” in un contesto politico, quello del centrosinistra, che in teoria dovrebbe raccogliere l’attenzione di una fetta importante di elettorato. Con l’arrivo al timone del vignettista toscano, il giornale dovrebbe virare verso una connotazione più pungente raccontando l’attualità e la politica in modo anche ironico e scanzonato, riprendendo un po’ lo spirito di “Cuore – Settimanale di resistenza umana” che, nato nel 1989 proprio come supplemento a quello che all’epoca era l’organo ufficiale del Partito Comunista Italiano, annoverava tra i principali collaboratori anche Staino.

L’agonia a spese dei contribuenti

La storia de l’Unità, quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci e per anni organo di Pc, Pds e Ds, è fitta di traversie a cominciare dal 1997 quando, reciso il cordone ombelicale con il partito, è passato attraverso varie proprietà. L’ultima resurrezione il 30 giugno 2015 quando il quotidiano, in una veste grafica completamente rinnovata, riprende le pubblicazioni su carta e su web grazie ad un notevole dispendio di capitali pubblici (circa 127 milioni di euro) erogati dal Governo Renzi. Un’iniezione di risorse finanziarie che però non basta ad arrestare il declino della testata che, secondo quanto annunciato, accumula perdite per 250mila euro al mese a fronte di una diffusione di appena 8mila copie vendute contro le 60mila stampate. Riuscirà Sergio Staino a invertire la rotta? Il tempo lo dirà ma par di capire che la nomina non lo abbia colto di sorpresa. Anzi. In un’intervista pubblicata lo scorso 10 maggio dal Corriere della Sera, il vignettista si era resto protagonista di una sorta di autocandidatura. Ad Alessandro Trocino che lo accusava di essere “renziano” e “sdraiato” sulle posizioni del premier segretario del Pd, Staino replicava: “Le mie vignette non sono sdraiate. E neanche l’Unità. Fossi direttore, un provocatore come Rondolino non lo prenderei. Ma perché Cuperlo ha rifiutato la direzione de l’Unità? Te la sei fatta addosso, Gianni? Troppo comodo». Qualcuno ai piani alti deve aver avuto la folgorazione.