Mediaset e Finelco soddisfatte per l’Antitrust ma sul poker delle radio ci sono i primi dubbi

A una settimana dal verdetto dell’Authority i due gruppi confermano  di voler attuare gli accordi preliminari. Ma il feeling sarebbe già calato. E Rmc, a sopresa, potrebbe essere esclusa

Mario Modica
Mario Modica

di Mario Modica

Soddisfazione per il via libera dell’Antitrust, seppure dopo la disponibilità a rinunciare a due emittenti del calibro di Radio Italia e Kiss Kiss. A quasi una settimana dal verdetto dell’Authority che ha autorizzato la nascita del più grande polo dell’FM italiana, Mediaset e Finelco intervengono con una nota congiunta per ribadire l’impegno a investire in un settore strategico per il business del Biscione.

Per Mediaset meglio puntare sul suo “poker”

Il comunicato in realtà non fornisce dettagli in più sui tempi e sulle modalità di piena attuazione della partneship imprenditoriale sottoscritta lo scorso autunno, né tantomeno permette di delineare se e come cambierà il panorama dell’etere nazionale. Di certo nella nota Mediaset esprime “soddisfazione per il via libera alla costruzione del nuovo polo leader nel mercato radiofonico in Italia” sancito dall’Antitrust, in modo condizionato ma “con alcune misure condivise”. E questo è comprensibile: di fronte al rischio di veder spacchettare il polo delle aziende che controlla direttamente, il gruppo della famiglia Berlusconi ha preferito rinunciare a due emittenti esterne di cui da anni curava solo la raccolta pubblicitaria attraverso Mediamond (Radio Italia e Kiss Kiss che però, insieme, valgono quasi 6 milioni di ascoltatori). Ora, quindi, il colosso editoriale di Cologno Monzese può concentrarsi su R101 che, come recita la nota stampa, “sta già vivendo un profondo rinnovamento sul piano artistico e musicale” sotto la direzione di Daniele Tognacca; su Radio105, “prima radio italiana per ascolti nel quarto d’ora medio”; Virgin Radio, “l’unica vera emittente rock a carattere internazionale”; e infine Rmc, la radio italiana con profilo di ascoltatori di alta qualità. E fin qui, tutto chiaro. In realtà però resta da capire in che modo il matrimonio tra i due gruppi sarà definitivamente sancito, al di là degli accordi sottoscritti preliminarmente.

Il Biscione pronto alla scalata… anche di RMC?

Il comunicato stampa del Biscione diffuso nelle scorse ore li riassume in estrema sintesi: Mediaset, già in Finelco con il 19% delle azioni con diritto di voto in seno a Rb1Spa che è la holding cui fanno capo le quattro emittenti, “dopo il semaforo verde dell’Antitrust potrà esercitare il previsto diritto a incrementare la propria quota (fino al 69% già a fine luglio; ndr) e costruire il primo polo editoriale radiofonico italiano in accordo con la famiglia Hazan” che – si legge sempre nel comunicato ufficiale – rappresenta “un partner in grado di fornire un contributo rilevante in termini di esperienza, competenza e creatività”. L’obiettivo è di far crescere un settore strategico che già oggi rappresenta oltre 10 milioni di ascoltatori in un mercato, quello della pubblicità in Fm, molto più vivace di quello televisivo. Non a caso, nella nota Mediaset sottolinea anche di attendersi “un contributo considerevole ai conti del gruppo” e in tempi mediamente brevi: “Al termine dei necessari adempimenti, Mediaset potrà impostare la nuova linea di sviluppo orientato all’innovazione anche nel mondo delle radio. Un mezzo – prosegue il testo – che non solo sta registrando audience e dati economici sempre più interessanti ma che assicura multicanalità, sinergie industriali e complementarietà editoriale”. Parole che, secondo fonti riservate a Cologno Monzese, servirebbero in particolare a rassicurare gli azionisti del gruppo, in fibrillazione per gli ultimi sviluppi dell’operazione (anche la sentenza dell’Authority di metà aprile non avrebbe giovato al titolo quotato a Piazza Affari) e poi per voci sempre più insistenti secondo cui alla fine Radio Monte Carlo, emittente considerata strategica dal management di Rti e dalla concessionaria Mediamond, potrebbe essere esclusa dall’accordo anche perché, nel frattempo, il feeling tra le due aziende si sarebbe “raffreddato”. La nota congiunta delle due aziende, quindi, servirebbe a smentire o almeno tacitare i rumors, forte anche di una dichiarazione proprio del fondatore del gruppo Finelco: “Ritengo questa partnership industriale e questa collaborazione – dichiara il presidente Alberto Hazan – un passaggio epocale e di grande prospettiva per le nostre radio: i progetti, le sinergie e le idee in cantiere sono davvero moltissime e costituiscono una solida base di sviluppo”.

Prove di integrazione e di dialogo

Una volta sottoscritti i documenti, poi, Mediaset e Finelco dovranno lavorare per una reale integrazione. Anche in questo caso le voci sono molteplici e spesso discordanti, anche perchè l’unico punto già attuato dell’intesa preliminare sottoscritta lo scorso autunno è la collaborazione pubblicitaria: dallo scorso gennaio Mediamond sta gestendo la raccolta delle quattro emittenti. Ma da mesi si dice anche che R101 dovrebbe trasferirsi presso la sede di Largo Donegani a Milano ove già operano 105, Virgin e RMC e nel palazzo sarebbero effettivamente già iniziati i primi lavori di ristrutturazione; ma un altro progetto, l’unificazione delle redazioni giornalistiche delle quattro emittenti sotto un unico desk riconducibile alla testata TGCom24, sarebbe invece abortito lo scorso febbraio proprio per volontà di Alberto Hazan, che preferirebbe mantenere l’autonomia editoriale delle sue radio rispetto al gruppo di Berlusconi. Ma prima o poi l’integrazione tra le due aziende dovrà diventare effettivamente operativa. Infine c’è l’incognità di Radio Monte Carlo, emittente alla quale il magnate dell’FM è da sempre molto legato anche in virtù dei delicati rapporti che coinvolgono il Principato di Monaco, cui peraltro spetterebbe il definitivo nulla osta alla cessione del marchio. In questo contesto c’è chi ritiene non casuale neppure il repentino cambio alla direzione dell’emittente: da pochi giorni Andrea Munari, da oltre cinque anni responsabile dei programmi di Rmc, è tornato a Monaco per curare nuovi progetti e al suo posto è stato nominato Stefano Bragatto, che negli ultimi mesi aveva coordinato le attività digital della radio. Il tempo permetterà di capire se sia stato un normale avvicendamento ma pare che i partner di Mediaset e Mediamond abbiano appreso la notizia a nomina già effettuata: un fatto che, dicono i ben informati, avrebbe creato ulteriori malumori ai manager di Cologno e Segrate incaricati di finalizzare il matrimonio con Finelco.