A “Cortina tra le righe” si parla di corruzione e inchiesta giornalistica

Nella sala gremita del Rosapetra Spa Resort di Cortina si è protratto fino a tarda sera l’incontro di Cortina tra le righe “Corruzione, come combatterla. Il ruolo dell’informazione” che, introdotta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, ha visto la partecipazione di Carlo Nordio, procuratore aggiunto di Venezia (in passato protagonista della stagione di Mani pulite in Veneto e dell’inchiesta sulle cooperative rosse), Stefano Ancilotto, sostituto procuratore di Venezia, Renzo Mazzaro, giornalista de Il Mattino di Padova, e l’avvocato Renzo Fogliata, che ha parlato del difficile ruolo del difensore.

A dare il via al dibattito Stefano Ancilotto, uno dei magistrati che hanno coordinato l’inchiesta Mose: «È difficile fare inchiesta quando si sale sopra un certo livello» ha ammesso. E a prescindere dalla conferma delle tesi indiziarie, dei patteggiamenti e delle conferme delle misure cautelari, «la magistratura arriva sempre a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati». «La risposta  a questa situazione – ha aggiunto incalzato dalle domande del direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello – non può essere giudiziaria. La semplificazione delle regole (riducendo il numero di funzionari che può essere corrotto, ndr) e la diffusione di una cultura della legalità sono la strada da percorrere».

Gli ha fatto eco Carlo Nordio, per il quale «è necessario interrompere la convergenza di interessi tra chi corrompe e chi si fa corrompere. Meglio (e la legge Severino ha scelto la direzione opposta, purtroppo) trattare l’imprenditore che ha pagato o ha dovuto pagare per ottenere un appalto, come un testimone, non come un imputato».

«La corruzione generalizzata – finché per lavorare si dovrà corrompere – danneggia il paese intero, fintanto che gli imprenditori, invece che investire in ricerca, investiranno in mazzette» ha puntualizzato Ancilotto.

pubblico

L’inchiesta veneziana non è finita, ma nel corso dell’ultimo anno è stato smantellato il pool della finanza che si è occupato degli accertamenti: tutti gli ufficiali sono stati trasferiti, a eccezione di uno che lo sarà nei prossimi mesi. Normale avvicendamento, spiegano i vertici delle Fiamme Gialle, ma che farà mancare un importante contributo.

Renzo Fogliata_Alessandro Russello_Stefano Ancilotto_Renzo Mazzaro_Carlo Nordio«In questo scenario, la stampa ha un ruolo fondamentale», hanno sostenuto Russello e Renzo Mazzaro, autore del libro Veneto anno zero (un’inchiesta giornalistica sulla questione del Mose). Un lavoro, quello del giornalista di inchiesta «che spesso si scontra con uomini politici che fanno pressione su direttore ed editori, che chiede molto e dà indietro pochissimo» ha raccontato Mazzaro.

”Un lavoro – ha sottolineato Russello – che va pagato perché costa fatica e tempo. L’informazione è il frutto di un lavoro profondo, accurato, esigente. I giornali devono investire in inchieste puntuali, quotidiane, perché è esattamente questo tipo di informazione che si distingue dall’intrattenimento e, siccome è l’unica che merita di essere acquistata dai lettori, rappresenta il futuro dei giornali».

Questi gli spunti della discussione che continuerà nel ciclo di incontri dei prossimi giorni, su argomenti come “diritti e doveri del giornalista”, “deontologia italiana e americana a confronto”. Seminari inseriti nel percorso di formazione professionale (con l’attribuzione di crediti formativi) che offrono occasioni di riflessione e approfondimento per i giornalisti, ma anche per il pubblico al quale sono rivolti alcuni appuntamenti.