di Claudio Astorri
Nei giorni scorsi GfK Eurisko ha pubblicato i volumi dell’indagine radiofonica per tutto il 2014. Dall’analisi degli stessi si deduce prima di tutto che il mezzo radio è sostanzialmente stabile; nell’ascolto del giorno medio si ha una lieve flessione, dal 66,16 al 66,12% della popolazione, questione di centesimi. Vi sono altri dati nei volumi che sono meritevoli di attenzione e interesse.
Ecco gli Heavy e Medium Listeners. Sono nitidamente solo 2 le categorie di ascoltatori quanto a fruizione giornaliera; nei target tra i 14 anni e 55 anni si registrano percentuali elevatissime in tutti i singoli sotto-target che sono sempre comprese tra il 70 e l’80% della popolazione relativa mentre oltre i 55 anni si ascolta la radio ogni giorno tra il 45 e il 60% delle persone nel segmento.
Rispetto al 2013 il quadro dell’ascolto giornaliero non è sostanzialmente cambiato nei target di età; si registrano solo piccoli movimenti, sostanziale stabilità. Chi sono i “Power Listeners” del 2014? Qual è il target che ha la più elevata propensione percentuale all’ascolto giornaliero? Ebbene, sono gli individui tra i 14 e i 17 anni con il 79,98%.
Ora una battuta; il target dei giovanissimi tra i 14 e i 17 anni non era letteralmente fuggito dalla Radio? Tanti funerali alla Radio giovane sono stati diffusi negli ultimi anni, tutti evidentemente molto interessati da parte di operatori di altri Media. Il target 14-17 è invece radioso, ha solo ridotto il tempo di ascolto, non ancora evidentemente la sua considerazione per il mezzo.
Uno dei punti di forza della radio è la mobilità che, anche quest’anno, fa registrare nuovi record. Fa una certa impressione constatare come nel giorno medio sia oltre il 70% la quota degli ascoltatori tra i 18 e i 55 anni che utilizzano l’autoradio nella fruizione quotidiana; la media per tutti i target di ascoltatori è comunque elevata, il 66,13% degli ascoltatori nel giorno medio.
Probabilmente occorre considerare nelle Radio ancora maggiormente la sua mobilità, in tutta la sua potenza nei numeri, sia nello sviluppare l’offerta editoriale che nel concepire l’offerta commerciale ai clienti pubblicitari. Lo sviluppo del DAB, del Digitale Radiofonico, potrebbe negli anni sostenere questo obiettivo.
Sono 3.815.000 gli ascoltatori che seguono giornalmente la radio dal luogo di lavoro. Tra questi ben 2.100.000 sono rintracciabili all’interno del target 35-54 anni. Questo è un dato fondamentale, che deve crescere, e che può far riflettere e che conferma la Radio in una sua funzione basilare, quella di accompagnamento, anche sul posto di lavoro.
L’esperienza internazionale dimostra che le stazioni Radio che si rivolgono a un target adulto possono e in certo senso debbono esplicitare meglio la loro funzione di vicinanza a chi lavora.
Infine una nota sulla immediatezza della Radio, altro assetto fondamentale, che leggiamo grazie al suo controvalore, quello del riascolto asincrono. Il valore del Podcast è davvero molto basso; stiamo parlando di soli 209.000 ascoltatori giornalieri che rappresentano lo 0,61% dell’ascolto totale nel giorno medio.
E’ tuttavia curioso notare come nel Podcast vincano le “Personality Radio”, sia Radio 105 che Radio Deejay, come l’emittenza pubblica nei suoi servizi di informazione e nei programmi di punta.
C’è da aspettarsi che il 2015 sia un anno ancora più Radioso, anche nelle evidenze.