(Ansa) – Ecco il decalogo di proposte per una revisione del sistema dell’editoria illustrato dal sottosegretario Paolo Bonaiuti nel corso dell’assemblea nazionale dell’editoria cooperativa. Le proposte, come precisato da Bonaiuti, saranno una base di partenza nel confronto con le parti interessate che dovrebbe partire a breve.
1) Ripensamento delle regole di funzionamento del sistema distributivo. Bisogna evitare, infatti, che prodotti senza alcun contenuto editoriale, semplicemente perché registrati come prodotti editoriali, possano usufruire delle tutele stabilite dalla parità di trattamento;
2) Informatizzazione del sistema distributivo e di vendita della carta stampata;
3) Revisione delle modalità commerciali di remunerazione per i vari soggetti addetti alla vendita;
4) Intervento normativo volto a tutelare più efficacemente il diritto d’autore nell’era multimediale;
5) Riforma dei criteri per la stipula delle convenzioni con le agenzie di stampa, prevedendo parametri fissati per legge riferiti all’occupazione, ai fabbisogni dichiarati dalle amministrazioni, alla dimensione organizzativa e al fatturato;
6) Recepimento del principio comunitario in materia di liberalizzazione delle tariffe postali agevolate che prevede la possibilità di fissare delle tariffe massime in particolari campi, come quello dell’informazione. Estensione della norma che ha consentito l’accordo poste-editori anche alle onlus, in modo da consentire l’individuazione di tariffe sostenibili anche per le pubblicazioni delle onlus;
7) Riforma dei contributi di cui alla legge n. 250 del 1990, prevedendo contributi parametrati agli effettivi livelli occupazionali e alle copie effettivamente vendute;
8 ) Reintroduzione del credito agevolato finalizzato all’innovazione con una semplificazione delle procedure di concessione;
9) Previsione di forme di incentivo per i giornali accessibili a tutti on-line, parametrate al livello occupazionale;
10) Individuazione di criteri per consentire un più facile accesso alla pubblicità istituzionale, anche da parte dei giornali e delle radio che non sono certificati ads o audiradio.