Otto vip (da Cocuzza a Emanuele Filiberto) a contatto con i rifugiati in Sudan, Congo e Mali. Vile spettacolarizzazione del dramma dei migranti o show da servizio pubblico? La Vigilanza interroga i vertici di Viale Mazzini
Ancora prima di andare in onda è già un caso. Trattasi di ‘Mission’, il nuovo programma di Rai 1 che a dicembre, in due puntate, racconterà (o meglio: dovrebbe raccontare) la vita dei campi profughi con gli occhi di otto vip.
Per alcuni, un volgare reality che strumentalizza e sfrutta il dramma dei migranti. Per altri, a cominciare da Michele Cocuzza e Barbara De Rossi che hanno registrato il numero zero della trasmissione, tutt’altro che una “spettacolarizzazione del dolore”.
Ma tant’è: all’indomani delle proteste di alcune ong intervenute per criticare il format, a montare il caso ci hanno pensato anche i parlamentari di Pd e Sel in Commissione Vigilanza Rai .
Come dire: otto personaggi famosi impegnati nei campi profughi di Sud Sudan, Congo e Mali accanto agli operatori di Unhcr e Intersos, non è una miscela che convince molto.
E quindi: il presidente della Commissione Vigilanza, Roberto Fico, ha già chiesto ai vertici della Rai di poter visionare la puntata numero zero e ha invitato a valutare l’opportunita’ di cancellare la trasmissione “in caso di mancato rispetto del ruolo di servizio pubblico”.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che ha fornito assistenza e consulenza per la realizzazione del programma, si dice ”fiducioso che la Rai trattera’ l’argomento con la massima sensibilita’ e delicatezza evitando ogni spettacolarizzazione”. ”Mission – spiega l’organizzazione – rappresenta una importante opportunita’ per far conoscere al grande pubblico il dramma” dei profughi e per ”dare visibilita’ a crisi umanitarie spesso dimenticate”.
Su questa linea, a difendere il programma, in casa Rai, si è mosso il direttore di Rai1, Giancarlo Leone. ”Per alcuni la vera #mission – ha twittato – e’ commentare un programma che deve essere ancora registrato e montato #misssionimpossible”. Leone ha criticato anche gli interventi dei parlamentari. ”Due deputati – ha rilevato – sollecitano il presidente della Vigilanza a visionare un programma di RaiUno prima della messa in onda. Progresso o regresso?”
Sta di fatto che ad avanzare la richiesta sono stati i deputati Pd Michele Anzaldi e Luigi Bobba: ”Si fatica a comprendere come dei vip di cui non si conosce un particolare impegno sociale possano contribuire ad aumentare la conoscenza di realta’ cosi’ difficili”. ”La spettacolarizzazione dei drammi umani dei rifugiati politici – fanno eco Gennaro Migliore e Nicola Fratoianni di Sel – e’ poco utile al dibattito, pur necessario, ed e’ lesiva della dignita’ delle persone e delle loro vite, perche’ utilizzate a fini commerciali”.
Queste critiche, come detto, hanno convinto il presidente della Commissione di Vigilanza. Roberto Fico ha chiesto ai vertici Rai, oltre che di visionare preventivamente il programma, anche di sapere ”chi e in che modo produrra’ le due puntate” e ”se saranno accordati cachet alle celebrities che parteciperanno al reality”. Oltre a Michele Cocuzza (che già minaccia querele a destra e manca) e Barbara De Rossi, allo show dovrebbero prendere parte Emanuele Filiberto, Albano e Paola Barale.