E’ uno degli aspetti sociali che più allarma le autorità. Nel 2011, sono stati 250 mila i bambini abusati. E gli italiani, con i tedeschi e i portoghesi, sono tra i carnefici più frequenti
di Giovanni Santaniello
Più preoccupazioni che aspettative gioiose. Sembrerebbe un controsenso parlando dei Mondiali di calcio in Brasile. Ma le cronache di questi giorni, con le imponenti manifestazioni di protesta, dicono ben altro. Parlano di un Paese che pur essendo considerato economicamente in crescita impietosa, conta il 30% della popolazione e quasi la metà dei bambini ancora sotto la soglia di povertà. Più di 28 milioni di persone che, nel 2013, nemmeno più il calcio tiene buone.
E quindi: il Mondiale in programma il prossimo anno a cui la Confederations Cup in corso di svolgimento sta facendo da prologo, porta più preoccupazioni che altro. Per tutte le conseguenze sociali che potrebbe comportare. A cominciare da quelle derivanti dal turismo sessuale.
A Belo Horizonte c’è chi ha organizzato dei corsi di formazione per le prostitute in modo tale che imparino quel pò di inglese che dovrebbe preservarle da brutti rischi in vista dell’invasione di tifosi che si attende tra dodici mesi.
Ma c’è anche un altro aspetto della questione che tiene le autorità col fiato sospeso. Riguarda i minorenni. Per le autorità brasiliane, nel 2011, i bambini abusati, vittime del turismo sessuale, sono stati più di 250.000. E gli italiani, insieme a portoghesi e tedeschi, sono ai primi posti nelle classifiche di chi li sfrutta, in particolate nella parte nord est del Paese.
Così, se il Governo brasiliano, come ha spiegato il delegato del Ministero di Giustizia del Brasile, ha ritenuto necessario istituire un Segretariato di Sicurezza per coordinare le attività di polizia degli Stati federali brasiliani (27 in tutto) già in occasione della Confederation Cup, in oltre 20 Paesi si sta mettendo in campo il progetto “Don’t look away” (Non voltarti dall’altra parte), una campagna di sensibilizzazione in difesa dei minori dallo sfruttamento sessuale in occasione dei Mondiali 2014.
Finanziato da Unione Europea e Sesi (Servizi Sociali per l’Industria del Brasile), ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare l’opinione pubblica usando anche i nuovi mezzi di comunicazione come le app per smartphone. La campagna fornisce indicazioni e strumenti anche per segnalare on line i casi di sospetto sfruttamento sessuale di minori. Verrà lanciata in Italia il 27 settembre 2013, in occasione della giornata mondiale del turismo. Si spera senza aggettivi spiacevoli.