L’ammissione del numero uno: “Il titolo ha deluso”. Ma nemmeno il responsabile finanziario sa calmare le acque: “Il futuro? Non ho la sfera di cristallo”
Il punto della questione lo tocca con questa frase: ”La performance del titolo ha deluso lo scorso anno. Ci aspettavamo delle fluttuazioni”. Ma Mark Zuckerberg, l’amministratore delegato di Facebook, nell’affrontare per la prima volta gli azionisti nel corso dell’assemblea annuale, passa un brutto quarto d’ora.
Prima di rispondere alle domande degli investitori, Zuckerberg cerca di rassicurare: l’andamento in Borsa non ha cambiato la ‘road map’ di Facebook e ”non mi ha fatto ritenere che la strategia fosse sbagliata”.
Ma tant’è: mr Facebook finisce sotto un fuoco di domande da parte di azionisti alquanto agitati. I titoli Facebook sono sotto del 40% rispetto al prezzo fissato per l’ipo. Una performance che alcuni investitori hanno definito un ‘disastro’ e per la quale hanno chiesto rimedi, quali conoscere nel dettaglio come la societa’ intende aumentare il valore in futuro.
Il chief financial officer di Facebook, David Ebersman, risponde di non sapere cosa portera’ il futuro ma che il management team e’ impegnato a rendere Facebook una ”societa’ di valore”.
Incalzato da un azionista che chiedeva se ci sarebbero voluti altri due anni, Ebersman afferma: ”Mi piacerebbe avere la palla di vetro”.
Il fuoco di fila delle domande dura mezz’ora, ma vede Zuckerberg difendere tutte le scelte della societa’, precisando di essere interessato anche all’aspetto di creare valore e soldi, tema per il quale e’ finito sotto attacco.
L’amministratore delegato spiega di trascorrere la maggior parte delle sue giornate rivedendo i prodotti, inclusi quelli pubblicitari, e di essere impegnato costruttivamente in idee che possono portare soldi.
Zuckerberg cerca di spazzare via anche i timori legati ai controlli dei server da parte della Fbi. ”Non lavoriamo direttamente con il governo o le sue agenzie in programmi per fornire informazioni degli utenti”.
Nel caso Facebook riceva una richiesta di dati da parte del governo, viene seguito una procedura simile a un’ordinanza del tribunale e Facebook fornisce solo il ”minimo di informazioni” per far fronte agli obblighi di legge.
E così, gli investitori, nonostante le critiche degli azionisti, si sono espressi a favore dell’agenda del management. Per ora, può scattare la tregua.