Se Mr Facebook deve fare sesso 1 volta a settimana. Per contratto

La moglie di Mark Zuckerberg, Priscilla Chan, si è impuntata volendo mettere la condizione nero su bianco sul contratto pre-matrimoniale. In Usa, del resto, così fan tutti/e

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Il sesso almeno una volta a settimana, il calcio solo la domenica, la suocera a dormire mai. Che negli Stati Uniti la storia di un matrimonio non sempre si dipani come la favole di Cenerentola e’ notizia vecchia e trasversale. Dalle star di Hollywood alle coppie di anziani che si vanno a godere la pensione in Florida, tutti prima di pronunciare il loro si’ vanno dall’avvocato a mettere nero su bianco diversi ‘no’: è il contratto prematrimoniale.

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Ma, negli ultimi anni, oltre alle classiche clausole legate alla spartizione del patrimonio in caso di divorzio o ai risarcimenti in caso di infedelta’, se ne sono aggiunte alcune a dir poco bizzarre.

L’ultima, peraltro non tra le piu’ assurde, ha fatto notizia perche’ i protagonisti sono Mark Zuckerberg e Priscilla Chan: la storica fidanzatina del creatore di Facebook, divenuta sua moglie un anno fa in una cerimonia low profile in linea con i miliardari della Silicon Valley, ha infatti chiesto che nel contratto prematrimoniale fosse inserita la clausola del sesso almeno una volta alla settimana.

”Capita spesso. C’e’ anche chi mette un limite massimo, ad esempio non piu’ di sette volte alla settimana”, spiega all’Ansa Raoul Felder, una vera e propria star degli avvocati matrimonialisti che tra suoi clienti ha avuto anche Martin Scorsese. “C’e’ chi impone alla futura moglie di non ingrassare, pena multe che arrivano fino ai 100.000 dollari. E chi vuole mettere nero su bianco la divisione dei compiti: portare a spasso il cane o gettare la spazzatura. E chissa’ quante discussioni si e’ risparmiata quella coppia che prima di convolare a nozze ha stabilito un limite alla possibilita’ per lui di guardare il calcio in tv, solo la domenica nonchè alle visite della suocera. Per non parlare della clausola ‘no-smoking: mi e’ successo molte volte che uno dei due sposi soffrisse, ad esempio, di asma e chiedesse di mettere per iscritto il divieto di fumo in casa”, racconta l’avvocato.

Ci sono poi i super pignoli: quelli che vogliono sia stabilito in anticipo chi dovra’ organizzare le vacanze o comprare i biglietti per il teatro. E gli ansiosi: quelli cioe’ che vogliono avere la certezza, in caso di divorzio, di poter tenere il giardiniere o la collaboratrice domestica.

La separazione, spesso, è un dramma soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli. Ma, nei contratti prematrimoniali, oltre alle classiche, e un po’ anacronistiche, ‘ricompense’ alla moglie per ogni erede partorito, bisogna decidere se un bambino sara’ vegetariano o no, che scuole frequentera’ e che religione abbraccera’ in caso di coppie miste.

Un lungo elenco di regole, insomma, che non di rado porta i futuri sposi a furibonde discussioni a poche ore dalle nozze o persino ad annullare la cerimonia tout court, come accadde a Brooke Shields e Andre’ Agassi: dopo due anni di estenuanti trattative sul contratto prematrimoniale, i due ruppero il fidanzamento.

A buon fine, invece, i negoziati tra Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas: l’ormai arcinoto contratto tra i due attori prevede una multa di 5 milioni di dollari nel caso di tradimento dell’ormai ex sesso-dipendente. Mentre a lei, per ogni anno di matrimonio, sono stati promessi 1,6 milioni di dollari.

Quasi il doppio, però, è il premio che percepisce Kati Holmes per lo sforzo di rimanere sposata a Tom Cruise: 3 milioni l’anno.

Un brutto scherzo fu invece tirato al veterano dei contratti prematrimoniali, Donald Trump. La prima moglie Ivana, infatti, ottenne 14 milioni di dollari in piu’ dei 20 milioni promessi. Correva l’anno 1990, Mr Facebook aveva solo 6 anni.