Se il Sommo Poeta diventa (un po’) Matrix
Dante in versione ultramoderna, un po’ Matrix Reloaded, un po’ Tredicesimo apostolo, un po’ Da Vinci’s Demons: e’ l’ambiziosa sfida di un progetto visionario che ha mandato in tilt il web grazie al suo trailer di 3 minuti, facendo registrare nel giro di una settimana numeri di visualizzazioni fuori dal comune (si trova subito, cercando su YouTube “La Divina Commedia – la serie”). Nata da un’idea di Claudio Cicconetti (gia’ regista del “Concilio Vaticano II” prodotto da Fondazione Ratzinger e PCCS) che ne firma la regia, e Mizio Curcio (gia’ autore della serie tv “Il Tredicesimo Apostolo”) co-autori del progetto, anche se ancora in fase di sviluppo, e’ stata presentata al Roma Fiction Fest, informa l’Ansa.
Attratta dal tam tam, alcuni importanti interlocutori nazionali e internazionali si sono fatti avanti con FreeStageFilms, la produzione esecutiva del progetto e della puntata pilota, per intavolare il progetto di sviluppo su larga scala della serie, che dovrebbe vedere la luce nel 2014.
”Noi – spiegano Curcio e Cicconetti – abbiamo realizzato un pilota di venti minuti di cui il trailer racchiude in tre minuti il meglio, pero’ l’idea e’ stata quella di lanciarlo su web, per sondare la reazione immediata degli utenti. Insomma per capire se poteva piacere o meno. Tutto e’ nato per caso: ‘come mai – ci siamo chiesti – nessuno ha mai fatto una serie sulla Divina Commedia’ e una quantita’ innumerevole di Harry Potter? In realta’ Dante e’ il piu’ grande sceneggiatore di tutti i tempi”.
Ma che Dante e’ insomma? Siamo ai giorni nostri, nei laboratori del Cern di Ginevra, l’umanita’ e’ testimone della scoperta scientifica piu’ imponente e destabilizzante dell’ultimo millennio.
Durante la ricostruzione in laboratorio dell’inizio dei tempi, il Big Bang, la dottoressa Tomassoni e il fisico Hurt Bessles annunciano di aver scoperto e isolato la massa del Bosone di Higgs, subito ribattezzata “la particella di Dio”.
Quello che i media non potranno riportare e’ la scoperta attorno alla Terra di un’intricata rete di tredici fasci di anelli luminosi molto simili a galassie, o a gironi.
Al Cern gia’ si parla di teorie parallelistiche: il Multiverso.
Chi era Dante Alighieri? Cosa aveva scritto di tanto importante su quei tredici canti trafugati e nascosti? Cosa aveva scoperto in quel suo sogno tormentato e fantastico? Aveva solo sognato quel viaggio o alla storia era convenuto far passare quell’idea? E’ mai possibile che oggi, nella nostra societa’, un giovane trentenne ignaro dei grandi poteri che gli si stanno per scatenare contro possa aver sognato lo stesso identico fiume di immagini che riporto’ il sommo poeta settecento anni prima?
Il nuovo Dante, giovane, mediocre e violento, ignaro di essere l’ultimo anello di una secolare discendenza di portatori di un sapere potentissimo, si sveglia dal suo incubo.
Cosa aveva visto? Perche’ Beatrice non dorme accanto a lui? Perche’ sul monitor del suo computer un mittente sconosciuto, Gabrielle, gli scrive “‘Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che’ la diritta via era smarrita…’.
Il Maestro ti sta cercando da molto tempo, Noi ti stavamo aspettando. Se sono risposte quelle che cerchi, il Maestro ti guidera’ lungo il sentiero della verita’. Sta a te Dante, solo a Te!”.
Poche ore dopo Dante assistera’ al funerale della sua amata Beatrice, morta in un tragico incidente di cui si sente responsabile.
Alcune misteriose figure amiche, Gabrielle (l’arcangelo Gabriele) e un vecchio scorbutico di nome Virgilio, lo metteranno in guardia dal suo destino, dal viaggio che lo attende e, soprattutto, dai “Guardiani delle Stanze del Silenzio”.
Dante prendera’ coscienza di essere l'”Eletto”, colui che Virgilio e la sua organizzazione, da sempre nemica e bersaglio della Loggia, avevano cercato da chissa’ quanti anni fra i “nuovi nati”.