Addio a Franca Rame, la ‘ribelle’ a cui la Rai vietò Canzonissima (e Carosello)

E’ morta oggi a Milano. Nel 1962 fu allontanata assieme al marito Dario Fo dalla tv di Stato per uno sketch sulle morti bianche e la mafia

di Giovanni Santaniello

Oggi a Milano, dopo una lunga malattia, è venuta a mancare Franca Rame. L’attrice e drammaturga nata a Parabiago aveva 84 anni. Figlia d’arte, la carriera artistica che l’ha portata alla ribalta nazionale (e non solo) l’ha costruita accanto al marito, il premio Nobel Dario Fo.

franca rameCon lei, se ne va una delle signore della cultura italiana, protagonista sia dentro che fuori al teatro di decine di battaglie per i diritti civili. Una passione che la portò anche in Parlamento, quando fu eletta tra le file di Idv nel 2006.

A suo modo, la Rame segnò anche un capitolo della storia della pubblicità in Italia, essendo stata vittima assieme al marito di una delle più clamorose censure della vita della Rai. Era l’epoca di Carosello e di Canzonissima, ma fu una vicenda che fece assai scalpore. Ultimamente, quella pagina di storia è stata ricordata dal figlio, il giornalista Jacopo Fo, sulle pagine del Fatto Quotidiano:

“La storia del rapporto tra i miei e la Rai è molto sofferta. Dal 1962 per 15 anni i loro nomi furono banditi dalla tv di Stato. Avevano osato rifiutare le censure all’ultimo momento (su un testo già approvato). Lo scontro era stato provocato dal fatto che, presentando Canzonissima, che allora era la trasmissione di maggior successo della Rai, avevano mandato in onda uno sketch sulle morti sul lavoro e un altro sulla mafia. Pare assurdo, ma è così. Il pezzo recitato dai miei non portava accuse ai politici o ai colletti bianchi. Diceva solo e unicamente che la mafia esisteva e uccideva. Nient’altro. Ma allora non si poteva parlare di mafia”.

“Il senatore Malagodi, che poi diventò senatore a vita, affermò in Parlamento che ‘Si insultava l’onore del popolo siciliano sostenendo l’esistenza di un’organizzazione criminale chiamata mafia’. E i miei – ha ricordato Jacopo Fo – oltre ad essere perseguitati legalmente per inadempienza contrattuale avendo abbandonato la trasmissione per protesta, persero pure tutti i contratti pubblicitari. Allora erano protagonisti di Carosello…”.