Intervista alla Stampa di Torino del presidente di Viale Mazzini: “Le nostre tariffe erano tre volte più care rispetto alla concorrenza, abbassare i prezzi è stata una mossa obbligata”. Come, in futuro, si profila quella di tagliare i canali tematici
Nessuno le rimproveri il fatto di aver svenduto la pubblicità targata Rai. Il presidente di Viale Mazzini, Anna Tarantola, ha la risposta pronta: “E’ vero: abbiamo rivisto la politica dei prezzi. Ma bisogna considerare, quando si parla di sconti, che le nostre tariffe erano tre volte piu’ care rispetto a quelle dei concorrenti”.
Questa ed altre risposte, il presidente le ha date alla Stampa di Torino a cui ha concesso una intervista pubblicata oggi dal quotidiano di Calabresi.
”Credo che la Rai, come concessionaria del servizio pubblico in Italia, debba avere una sua distinguibilita’, una sua cifra”, cioe’ ”la qualita’, sempre, in tutto: informazione, fiction, intrattenimento. E qualita’ vuol dire equilibrio, correttezza, no al sensazionalismo, no alla Tv del dolore…”.
Tarantola fu chiamata da Monti dopo una vita spesa in Banca d’Italia e, oggi, confida che, all’allora premier, in un primo momento, rispose che ‘non c’entrava nulla con la Rai’, ma che poi fu scelta proprio per questo.
E quindi: a un anno dal suo insediamento, il presidente spiega anche che ”abbiamo abolito ‘L’isola dei famosi’ e ‘Miss Italia’ perche’ non rientravano in questo progetto…”. E episodi come la trasmissione del matrimonio di Valeria Marini, dice, ”sono incidenti che possono sempre succedere e spero che ne succedano sempre di meno”.
”Io penso che la Rai, con i programmi generalisti, debba arrivare a tutti. Deve fare – spiega – prodotti allettanti, piacevoli, perche’ se non la si vede non raggiunge l’obbiettivo di servizio pubblico. Questo non vuol dire che debbano essere volgari o sensazionalisti”.
Sugli 11 canali tematici, dice, ”abbiamo avviato uno studio e non so se siano necessari davvero tutti”. Quanto ai conti della tv pubblica, che hanno registrato un rosso nel 2012 di 245 milioni, per Tarantola la soluzione non e’ aumentare il canone: ”Non credo che sia politicamente possibile anche se e’ piu’ basso” che in altri Stati Ue. Ma ”il problema, da noi, e’ l’evasione che raggiunge il 27 per cento. Con 500 milioni in piu’, quanto ammonta l’evasione, staremmo certo meglio”.
Infine, sulle star dell’informazione: ”Non faccio nomi, parlo in generale. Se ci sono persone che hanno la capacita’ di fare approfondimento con elevata qualita’ e di arrivare con grandi ascolti al pubblico ben vengano”.