Internet e tv: parla il 76enne showman
”Quando ho scoperto il web pensavo che navigando si potesse anche affogare. Ora invece sono convinto che sia un dono della provvidenza”: Renzo Arbore si racconta in un’intervista video ad Ansa.it e rivela che Internet e’ il mezzo su cui ha trasferito il suo futuro professionale.
Parla anche di Sanremo e dice: ”La mission del festival non sia riciclare i cantanti dai talent”. Non c’e’ piu’ la tv nei suoi programmi, e neanche Sanremo, affrontato anche in gara, nell”86, con una performance ironica e allusiva, ‘Il clarinetto’, che conquisto’ sul podio del festival il secondo posto (primo Eros Ramazzotti con ‘Adesso tu’ ndr).
La kermesse piu’ ambita ”ha bisogno di gente bravissima come Pippo Baudo e Fabio Fazio, ma non fa per me, che mi sentirei torturato nel ruolo di direttore artistico”, spiega il poliedrico showman, che ha piu’ volte rifiutato questa proposta.
”Non e’ un ruolo che mi riguarda – dice con umilta’ -, e’ una cosa complicatissima”. Le sue energie sono rivolte al Renzo Arbore Channel ”con materiale antologico ma anche cose inedite”.
Scoprire il web, imparare a cliccare, ad orientarsi, a navigare, non e’ stato facile – ammette – per un uomo ”non piu’ giovanissimo”, che ha compiuto a luglio 76 anni. Ma la sfida, dice con entusiasmo, ”e’ molto stimolante e certamente non mi fa ripetere le cose gia’ fatte”.
Un’avventura anche ”divertente”, spiega Arbore, che considera il web ”il futuro, la liberta’, un luogo senza l’angoscia dell’auditel”.
Coerentemente con le sue scelte, ribadisce: ”Amo le nicchie. Non voglio raggiungere ad ogni costo una grande quantita’ di spettatori, preferisco l’altra tv”’.
E’ proprio la ricerca quasi ossessiva dell’originalita’ e del bello che ha spinto piu’ volte Arbore a rifiutare la direzione artistica di Sanremo.
”Da me – dice – la gente si aspetta soltanto la qualita’. A me non interessa l’auditel, ma che le canzoni siano indicative del meglio che si puo’ produrre nel nostro Paese perche’ – aggiunge – la musica popolare italiana e’ spesso sottovalutata, ma e’ stata la piu’ creativa del ‘900”.
Sanremo – spiega ancora Arbore, autore della prefazione dell’Enciclopedia del Festival di Sanremo di Adriano Aragozzini (Ed. Rai Eri) – ”mi piace ancora, anche se ci sono stati anni nei quali non mi piaceva piu’ perche’ le canzoni non erano scelte con passione”. Brani inizialmente sottovalutati sono poi esplosi in tutta la loro potenza: ”da ‘E se domani’ e ‘Ancora’ a ‘La voce del silenzio”’, per citarne solo alcune. In anni recenti, invece, e’ stato colpito dal ”rivoluzionario” Simone Cristicchi e dall’ironia di Elio e le Storie Tese.
Un suo cruccio, spiega, e’ la prepotente virata che il cast dei big del festival ha fatto verso i talent show come Amici e X Factor. ”Credo che la mission del Festival non sia riciclare i cantanti dei talent, anche se spesso di grande personalita’, ma lanciare nuovi artisti come e’ stato – conclude -, attraverso Sanremo Giovani, per personaggi come Giorgia ed Eros Ramazzotti”.