Grosser & Gasperini, i due saggi che vogliono salvare l’AssoComunicazione

Annunciato il pacchetto di riforme per rilanciare l’associazione

di Giovanni Santaniello

Non saranno dieci. E non saranno stati chiamati dal presidente Napolitano al capezzale delle riforme che servirebbero alla Repubblica. Ma Peter Grosser ed Enrico Gasperini possono in ogni caso considerarsi dei saggi. Al capezzale, nel loro caso, dell’Associazione aziende di Comunicazione.

saggi
Peter Grosser ed Enrico Gasperini

Dopo l’addio del presidente Massimo Costa, tocca a loro, infatti, presentare un pacchetto di riforme in grado di rilanciare l’associazione che negli ultimi mesi è stata abbandonata da diversi soci big. Il tutto – è il loro obiettivo – già a cominciare dal prossimo giugno, “per far in modo – spiegano i “saggi per caso” – di giungere a nuove elezioni e a una nuova fase già nel prossimo autunno”.

Sta di fatto che il messaggio che hanno voluto lanciare già oggi Grosser e Gasperini è forte e chiaro: anche senza il presidente Costa, l’AssoCom è viva e vegeta e vuole continuare ad esserlo sempre di più. Anzi, a dirla tutta: vuole continuare a vivere in maniera assai diversa da come aveva voluto il presidente dimissionario.

“Costa – spiega Grosser – ha incentrato tutta la sua presidenza attorno alla formazione, all’informazione e alla consulenza. Nell’ultimo anno e mezzo, AssoCom ha significato per i soci avere soprattutto dei servizi. Assai meno avere una rete di protezione. Ecco: noi non diciamo che vogliamo puntare maggiormente ad essere lobby perché quest’ultima è una cattiva parola. Ma senz’altro avvertiamo la necessità di garantire una maggiore difesa degli interessi delle nostre aziende, una migliore rappresentatività di chi opera nel mondo della comunicazione”.

Come? Il pacchetto di riforme che hanno in mente i saggi è incentrato su tre punti. Il primo è costituito dal fare spazio ad una nuova governance dell’associazione. Il secondo è quello di non aggregare i vari soci per compartimenti stagni, ma per temi di interesse superando le consulte di mestiere. Il terzo proponendo anche una rivisitazione dei costi per far parte dell’associazione.

“Miriamo ad allargare l’associazione, a renderla più dinamica e agile, magari sul modello anglosassone che va di pari passo all’evoluzione del mercato – spiegano Grosser e Gasperini – Vogliamo anche potenziare il nostro Centro studi e ricerche. E la crisi può essere un’opportunità di crescita”.

“Al di là del fattore finanziario di carattere mondiale – aggiunge Grosser – Noi scontiamo una crisi che dura da 20 anni per colpa delle agenzie che non hanno saputo difendere il loro lavoro. Ma ora le polemiche non servono: occorre ripartire tutti assieme. Lo stesso Costa che ha accusato il consiglio di immobilità mi è sembrato quantomeno ingeneroso. Noi giochiamo questa partita per mero senso di responsabilità e gratuitamente:  mica guadagniamo 12mila euro al mese come i parlamentari? Ecco: ci auguriamo che tutti siano animati dallo stesso spirito costruttivo”. Appello da saggi.