La lettera aperta del Premio Nobel che negli anni 50 fu attore, sceneggiatore e montatore degli spot di famiglia
“Nelle prossime campagne pubblicitarie il gruppo Barilla rappresenti la famiglia nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi”. Cosi’ il premio Nobel Dario Fo in una lettera aperta indirizzata a Guida Barilla.
“Caro Guido Barilla – scrive – ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonche’ del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l’occasione di conoscere Pietro, vostro padre. Una persona piena di creativita’ ed intelligenza, appassionato d’arte e di cultura”.
“In quegli spot – aggiunge Fo – abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell’Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto e’ sinonimo d’Italia, di casa e di famiglia. Per tutti. Ecco: oggi il nostro Paese e’ fatto di tante famiglie unite solo dall’amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non e’ in grado di discriminare, che non ha confini: e l’amore, in tutto il mondo, puo’ nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. Sull’amore si fonda una famiglia, quella che la vostra azienda racconta nella sua comunicazione. Sull’amore si fonda una casa”.
“Alla domanda sul perche’ la sua azienda non faccia spot pubblicitari con famiglie gay – sottolinea Fo -, lei ha risposto: ‘Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda’. Poi, in seguito alle polemiche che si sono scatenate, ha specificato: ‘Volevo semplicemente sottolineare la centralita’ del ruolo della donna all’interno della famiglia’. E ancora: ‘Ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la liberta’ di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicita’ rappresenta la famiglia perche’ questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca”.
“Ecco, Guido – prosegue il premio Nobel – la sua azienda rappresenta l’Italia: nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un’Italia che e’ fatta anche di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender. Ecco perche’ le chiedo di cogliere questa occasione e di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni ’50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della societa’ in profondo mutamento. Ecco perche’ le chiedo di uscire dalla dimensione delle polemiche e farsi ambasciatore della liberta’ di espressione di tutti. Mi appello a lei, caro Guido, perche’ ha modo di ridare all’Italia di oggi la possibilita’ di rispecchiarsi nuovamente in uno dei suoi simboli e alla sua azienda di diventare ambasciatore di integrazione e voce del presente. E chiedo quindi che lo faccia con le prossime campagne pubblicitarie del gruppo Barilla, dove la famiglia potra’ finalmente essere rappresentata nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi”.
“Come ho gia’ scritto – conclude Fo – ‘Buttiamoci con la testa sotto il getto del lavandino e facciamo capire ai briganti che qui siamo ancora in molti in grado di dimostrare di far parte di un contesto di uomini e donne libere e pensanti”.