Air France pronta a salire al 50% di Alitalia, sfuma invece la pista EtihadAir France pronta a salire al 50% di Alitalia, sfuma invece la pista Etihad
Dossier Alitalia sempre più caldo sul tavolo di Air France. Il vettore franco-olandese sarebbe pronto ad andare in soccorso della compagnia di bandiera italiana e aumentare la propria quota fino al 50%. A riportare l’indiscrezione è il sito web del quotidiano francese La Tribune con l’argomento di una partecipazione o meno alla ricapitalizzazione di Alitalia che sarà all’ordine del giorno del board di Air France di lunedì prossimo.
Il ceo di Air France KLM, Alexandre de Juniac, avrà il compito di convincere i componenti del board di Air France circa la bontà dell’operazione per il gruppo che già controlla il 25% di Alitalia. L’apertura a salire fino al 50%, rimarca La Tribune, sarebbe però rigidamente legato al fatto che vengano rispettate alcune condizioni imposte da Parigi. Tra i paletti richiesti da Air France c’è principalmente quello di avere una maggiore influenza nella gestione di Alitalia in alcune determinate aree. Inoltre Air-France chiede che la ristrutturazione industriale sia finanziata in anticipo e venga rimessa mano al piano industriale di Alitalia, ritenuto troppo ambizioso.
Deficit/Pil al 3,1% ma impegno a mantenere patti con Ue. Pil quest’anno in calo dell’1,7%
Il rapporto tra deficit e Pil è al 3,1% ma c’è l’impegno del Governo preso con l’Unione europea di stare sotto la soglia del 3% a fine anno. Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la nota di aggiornamento al Def, aggiungendo che saranno necessari soltanto piccoli aggiustamenti. Il provvedimento, ha spiegato Letta, contiene 12 miliardi di interventi nel triennio in corso importanti per il rilancio dell’economia. Provvedimento che “aiuta la società e l’occupazione e ci permette di avere il segno più davanti agli indicatori giusti, ossia la crescita”, ha detto il premier. Letta ha tenuto a precisare che il fatto di non poter scrivere ancora 3% accanto al deficit/Pil non è stato per colpa del Governo ma “è figlio di una situazione di instabilità politica e discesa dei tassi che si è interrotta”. “L’instabilità politica – ha sottolineato Letta – pesa sui conti”. Nel corso del 2013, ha proseguito il primo ministro, sono stati poi effettuati tagli alla spesa pubblica nell’ordine di 1,7 miliardi di euro.
Aumento Iva: Letta, ne discuteremo a inizio della prossima settimana
“Di aumento Iva non abbiamo discusso nella riunione odierna, ma l’argomento sarà preso in carico all’inizio dalla prossima settimana”. Così sul nodo Iva il presidente del consiglio, Enrico Letta, a margine della riunione del Cdm sulla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def).