Intervista a Francesco Pira, esperto di comunicazione politica
di Giovanni Santaniello
“Aspetto di vedere i sondaggi. Ma, secondo me, Berlusconi, dopo il videomessaggio di ieri, è in risalita”. Francesco Pira, docente di Comunicazione Istituzionale, Teorie e Tecniche del linguaggio giornalistico, Giornalismo Digitale e Comunicazione Integrata presso l’Università degli Studi di Messina nonché Consigliere Nazionale dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e autore di vari saggi sulla comunicazione politica, è pronto a scommetterci.

Non per una questione di assonanze politiche. Ma, evidentemente, di semplice analisi di comunicazione. Il professore si sente di dire che con i 16 minuti di girato diffuso (“sapientemente”) ieri, il Cavaliere ha fatto ancora una volta centro.
Sì, perchè bisogna subito intendersi su una cosa: a chi era rivolto il videomessaggio? “Senza dubbio agli elettori di centrodestra che Berlusconi negli ultimi tempi ha perso, addirittura fino ad arrivare a una quota di 3 su 4. Berlusconi, ieri, ha parlato a quel mondo. Non a caso ha lanciato la nuova Forza Italia e ha fatto riferimento più volte al ‘mondo moderato, che è stato sempre maggioranza in Italia’ e ai cattolici”.
Chi sostiene che è stato un inutile e autolesionista tuffo nel passato è sulla strada sbagliata, quindi.
“Al netto del pregiudizio politico che può animare tutti i commenti al videomessaggio, io credo di sì. Rispetto al 1994, al famoso messaggio della discesa in campo, Berlusconi ha dimostrato anche di saper usare la Rete. Il videomessaggio, per questo, non è affatto da considerare un mezzo obsoleto. Ma è servito a far circolare meglio su Internet ciò che aveva da dire, proprio come nel 94, senza alcuna interferenza giornalistica. Io credo che abbia funzionato. Anche grazie al livello di attesa altissimo che ha sapientemente montato da settimane attorno ad esso”.
Questa mattina, però, salvo quelli a lui devoti, i giornali non sono affatto teneri.
“Poco importa. Non erano loro gli interlocutori del Berlusconi di ieri. Chi, del centrodestra, questa mattina ha letto i commenti di Travaglio sul ‘Fatto Quotidiano’ e di Massimo Giannini su ‘Repubblica’ che si sono messi a contare le bugie che il Cavaliere avrebbe detto nei 16 minuti di registrato? Piuttosto, mi è parso interessante notare la posizione della Lega, espressa con la prima pagina de ‘La Padania’ (fotona centrale di Berlusconi con la mano sul cuore e titolo cubitale ‘Forza Letta’), che rimane neutrale tra chi ha sposato il messaggio e chi lo ha avversato, ma ha solo sottolineato il fatto che il Cavaliere non abbia staccato la spina al Governo. Oltre a questo, poi, questa mattina in edicola, è stato interessante notare che il Corriere della Sera in prima pagina non abbia messo alcuna foto del Cavaliere. Una scelta che tradisce il distacco del salotto buono di via Solferino dall’ex premier”.
Sul videomessaggio non hanno avuto alcun effetto negativo nemmeno le parodie preventive di Fiorello e Crozza.
“Berlusconi è un vecchio lupo di mare, e sapeva di dover affrontare una tempesta. Vuole che non abbia messo in conto la satira? Ma Crozza ha presa su un elettorato prettamente di sinistra. Quanto a Fiorello, invece, è stato tutto sommato passabile”.
Berlusconi sapeva ciò che faceva.
“Assolutamente. Berlusconi parla alla pancia degli italiani. Si rende conto del suo momento di difficoltà. Ma la sua è stata una chiamata alle armi di un vecchio Generale. Di un ultimo samurai, per così dire. Che chiama alla battaglia finale da fare al di là della sua stessa vicenda personale”.
Ma se nel 94 il Generale prometteva vantaggi per tutti se si fossero affidati a lui, ora è parso che sia più lui ad avere bisogno del suo popolo.
“Per questo il suo messaggio è stato tutto declinato al presente, non al futuro. E’ stata una scelta che gli ha dato credibilità. E mi meraviglia chi sottolinea la contraddizione tra i termini ‘rivoluzione’ e ‘moderato’. Lui li ha sempre usati nello stesso contesto”.
Italia, forza, politica, sinistra, Stato, sempre: sono state queste le parole più usate nel videomessaggio di ieri. Manca giustizia, il tema su cui era atteso al varco.
“B. Ha parlato di politica, ma in senso negativo. Capovolgendo sempre i concetti. Dando il senso di voler ribaltare la situazione. Niente di ciò che ha detto o fatto in quei 16 minuti è stato spontaneo. Ma lui ha capito che il suo interlocutore, per dirla con Bauman, è una società liquida, un elettorato liquido che va dall’astensionismo a votare Grillo. E a questo ha offerto un messaggio solido, ben più forte di quelli che hanno caratterizzato dopo sia chi gli sta al fianco politicamente sia chi lo avversa. Sbaglia chi lo sottovaluta anche stavolta. Berlusconi continua a capire meglio degli altri come in politica bisogna dare sempre un messaggio di carattere elettorale. E ieri ha continuato a farlo da vecchio leone della comunicazione, nonostante l’oggettiva posizione di difficoltà”.