In base ai dati relativi al quarto trimestre del 2011 raccolti da Nielsen, l’azienda nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi, a utilizzo e modalità di esposizione ai media, la fiducia dei consumatori a livello globale è salita a 89, crescendo di un punto rispetto al trimestre precedente, mentre in Europa è scesa in 24 dei 27 Paesi della regione sottoposti a indagine. Durante la fase finale dell’indagine, condotto tra il 23 novembre e il 9 dicembre 2011, i livelli di fiducia complessivi si sono ridotti in 35 dei 56 mercati globali analizzati (60%), sono aumentati in 12mercati e rimasti invariati in 9.
L’indice di fiducia dei consumatori statunitensi è cresciuto di 6 punti passando da 77 a 83, anche grazie alla percezione di un miglioramento della proprie finanze personali per il 2012 (quasi il 50% afferma infatti che le prospettive finanziarie sembrano “buone/eccellenti”, in ascesa rispetto al 43% del trimestre precedente), mentre la Cina ha guadagnato 4 punti, arrivando a 108 e diventando così il sesto Paese più ottimista al mondo (nel trimestre precedente occupava l’ottavo posto). In Germania, quarta economia mondiale, la fiducia è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente a 87 punti, ma è aumentata di 4 punti anno su anno.
Più della metà (52%) dei consumatori globali descrive la propria situazione finanziaria per il 2012 come “eccellente/buona”, in crescita rispetto al 50% del terzo trimestre 2011, ma il 65% aggiunge che non è un buon momento per gli acquisti, un punto percentuale un più rispetto al trimestre precedente.
Le preoccupazioni dei consumatori per la congiuntura economica sono aumentate per il 18% degli intervistati – un aumento di 6 punti rispetto all’ultimo trimestre – e questo ha spinto quasi i due terzi (64%) dei consumatori di tutto il mondo ad affermare che stanno attraversando un periodo di recessione, due punti in più rispetto al 62% dello scorso trimestre. Un numero crescente di intervistati online nelle regioni Nord America (86%), Europa (74%), Asia Pacifico (53%), Medio Oriente/Africa (74%) e America Latina (47%) ritiene di essere in recessione.
Dati regionali in sintesi
Principalmente a causa di una visione più positiva delle finanze personali per l’anno in corso, il Nord America ha registrato il maggiore aumento trimestrale regionale in assoluto (+5 punti) arrivando a 84, mentre la regione Asia Pacifico (99) e l’America Latina (98) sono risultate essere le regioni del mondo più ottimiste con aumenti trimestrali, rispettivamente di 2 e di 1 punto. La fiducia è calata di 1 punto in Medio Oriente/Africa (95) e l’Europa ha registrato il livello di fiducia più basso dal primo trimestre del 2009, con 71 punti totali e un declino di 3 punti in un solo trimestre.
L’India rimane il mercato più ottimista al mondo per l’ottavo trimestre consecutivo, con 1 punto di aumento dell’indice di fiducia dei consumatori che lo porta a quota 122, seguito da Indonesia e Filippine a 117. L’Ungheria è invece il mercato più pessimista al mondo con un indice di 30 punti e 7 punti persi, seguito da Portogallo (36) e Grecia (41), dove i livelli di fiducia trimestrali hanno perso 4 e 10 punti rispettivamente. L’Italia si posiziona al sesto posto tra i Paesi più pessimisti con un indice di 49, 3 punti in meno rispetto al periodo precedente. Nell’ultimo trimestre, 9 mercati europei sono risultati tra i 10 mercati più depressi al mondo.
Nell’ultimo trimestre, l’aumento di fiducia più significativo si è avuto in Romania (+10), negli Stati Uniti e in Australia (+6), in Venezuela, nelle Filippine e in Colombia (+5) e in Cina (+4), mentre le riduzioni più marcate si sono registrate a Taiwan (-16), nella Repubblica Ceca (-12), in Grecia (-10) e in Belgio (-9).
Le crescenti preoccupazioni dell’Europa
Nel quarto trimestre del 2011, meno di 1 europeo su 4 (23%) valutava le prospettive di lavoro come “buone/eccellenti”, in calo rispetto al 26% del terzo trimestre, e al 28% dell’anno precedente. Inoltre, mentre le prospettive di lavoro sembrano essere migliori per i tedeschi, dove più della metà (52%) degli intervistati ha indicato come “buone/eccellenti” le opportunità di trovare un lavoro (in aumento dell’11% anno su anno), le prospettive di trovare un lavoro rimangono scarse per i mercati dell’Europa meridionale colpiti dalla recessione quali Italia, Grecia e Spagna.
In Spagna, la visione positiva circa le prospettive di lavoro si è ridotta al 10% nel quarto trimestre, perdendo 15 punti rispetto all’anno precedente. In Italia, il “sentiment” positivo circa la creazione di posti di lavoro ha perso 10 punti anno su anno, scendendo all’ 8%. In Grecia, infine, la percentuale di consumatori che ritengono possibile la creazione di nuovi posti di lavoro è passata dall’11% dello scorso anno all’attuale 4%.
Risultati variegati in Asia Pacifico, America Latina e Medio Oriente.
La regione Asia Pacifico continua ad essere la più ottimista, e vanta 7 dei 10 punteggi più alti dell’indice. La fiducia è aumentata in quasi la metà (6 su 14) dei Paesi dell’Asia Pacifico considerati dall’indagine Nielsen, si è ridotta in 5 ed è rimasta invariata in 3: Malesia, Singapore e Giappone. Stupisce, invece, il declino di 16 punti di Taiwan che porta l’indice a 71, il punto più basso in 24 mesi, vicino ai livelli registrati dopo la crisi finanziaria mondiale del 2008.
In America Latina, il Brasile ha registrato il livello di fiducia dei consumatori più elevato della regione, con un indice di 112: il quinto punteggio più alto tra i 56 Paesi analizzati. La fiducia è aumentata di 5 punti in Colombia e in Venezuela, si è ridotta in Perù (-4), Messico (-2) e Argentina (-1) ed è rimasta invariata in Cile.
I latino-americani sono i più fiduciosi per quanto riguarda le finanze personali nel 2012, e il 66% descrive il prossimo anno come “buono/eccellente”.
Nei 6 mercati dell’Africa e del Medio Oriente inclusi nell’indagine Nielsen, la fiducia è salita in Pakistan (+3), calata in Arabia Saudita (-7), Egitto (-5), Israele (-1), e rimasta invariata negli Emirati Arabi Uniti e in Sud Africa. In Medio Oriente/Africa, la principale preoccupazione di 1 consumatore su 5 riguarda la sicurezza del posto di lavoro: un valore 5 punti più elevato della media globale. Le preoccupazioni riguardanti la stabilità politica e l’economia sono altri due punti di grande interesse per il 12% degli intervistati.